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14 Arresti a Lecce

 

(ANSA) - LECCE, 27 MAG - C'e anche un
medico di base, *******, di 55 anni, tra i 14 teppisti
leccesi arrestati stamattina dalla Digos perche'
ritenuti autori di episodi di violenza fuori e
dentro gli stadi. Il medico e' stato posto agli
arresti domiciliari. Complessivamente sono 22
gli indagati, tra cui uno steward del Lecce calcio
che avrebbe fatto entrare allo stadio supporter
diffidati.
Agli arresti e' finito anche ********, di 35 anni,
accusato di tentativo di omicidio plurimo per
aver lanciato, il 16 marzo 2008, a Lecce,
durante un corteo, un ordigno rudimentale
confezionato con circa 800 grammi di tritolo
contro una camionetta dei carabinieri.
L'esplosione procuro' ingenti danni al mezzo e lievi ferite ai militari. E' stato proprio questo
episodio a dare l'avvio alle indagini che
poggiano anche su intercettazioni telefoniche.
Proprio in un colloquio intercettato dalla polizia
lo scorso anno al termine del derby Lecce-Bari
un arrestato confessa ad un amico: ''Mi sono
sfogato, torno a casa soddisfatto e vado a
dormire; della partita non me ne frega niente''.
''Episodio indicativo - ha detto il procuratore del tribunale di Lecce, Cataldo Motta - dello
sganciamento dell'aspetto del tifo, che e'
veramente marginale e rappresenta nulla di piu'
che una occasione per manifestare una
violenza del tutto gratuita contro le forze di
polizia''.(ANSA).

 

PROCURA, ASSESSORE SPORT DIFESE TEPPISTI

 

(ANSA) - LECCE, 27 MAG - L'assessore allo sport
del Comune di Lecce, Rocco Massimo Alfarano,
in occasione dei disordini del 16 marzo 2008,
innescati da teppisti giallorossi, ha tenuto un
''comportamento anomalo'' che ha ''coeso
ulteriormente'' il gruppo che decise anche per
questo di compiere ''manifestazioni piu'
violente''. Lo ha detto il procuratore della
Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, censurando
il comportamento di Alfarano.
''Il passaggio alla fase piu' violenta - ha detto
Motta - fu innescato dal comportamento
anomalo e quanto meno estemporaneo
dell'assessore comunale allo sport del Comune
di Lecce che dovrebbe avere il compito di
calmare gli animi; invece, in quella occasione
protesto' perche' due ragazzi erano stati fermati
per essere accompagnati in questura per la
verifica delle generalita'''. ''L'assessore - ha
spiegato il procuratore - intervenne dicendo che
i due fermati dovevano essere lasciati liberi e
prese parte a cio' a cui non doveva partecipare
assolutamente: cosi' il gruppo di ultra' si coese
ulteriormente per passare a manifestazioni piu'
violente''.
''La stessa ordinanza di custodia cautelare
emessa dal gip Ercole Aprile - ha concluso
Motta - mette in evidenza la vicinanza
dell'assessore comunale allo sport a questo
gruppo di ultra', vi sono conversazioni alle quali
prende parte''. (ANSA).

 

ASSESSORE SPORT, HO DIFESO INNOCENTI

 

(ANSA) - LECCE, 27 MAG - ''In quale Paese ci
troviamo se mi vengono addossate delle colpe
per aver cercato di difendere due individui
ingiustamente incolpati di un crimine?''. E'
l'interrogativo al quale tenta di rispondere
l'assessore allo sport del Comune di Lecce,
Massimo Alfarano, che si dice ''sconcertato''
dopo che alcuni suoi comportamenti sono stati
censurati dal procuratore della Repubblica di
Lecce, Cataldo Motta, in riferimento alle
indagini che oggi hanno portato all'arresto di 14
teppisti giallorossi. Alfarano sostiene di aver
sulla questione ''gia' reso dichiarazioni ai
carabinieri, chiarendo ogni circostanza''.
E spiega: ''Il primo ordigno fu lanciato contro la
camionetta dei carabinieri ed a pochi passi da
me (che ero fermo sul marciapiede ed in
compagnia di mio figlio e di mio nipote,
entrambi undicenni, e partecipavamo alla festa
dei 100 anni del Lecce) e da due ragazzini che
non facevano parte del corteo dei tifosi che
sfilava''. Questi ultimi due ragazzini - prosegue -
''vennero immediatamente fermati ed incolpati
per l'accaduto''.
''Mi sono semplicemente avvicinato ai
carabinieri - sottolinea - qualificandomi e
raccontando quanto avevo visto e, quindi, per
cercare di scongiurare una ingiustizia di cui ero
certo, ricevendo in cambio l'aggressione fisica e
verbale da parte di un appuntato. Sono questi
gli atteggiamenti 'poco consoni' per i quali mi
sono meritato la citazione nell'ordinanza che ha
portato agli arresti ed i qualificati riferimenti in
conferenza stampa''. (ANSA).