Ci risiamo: eccoci a dover commentare amaramente l'ennesimo divieto imposto dal CASMS (Comitato analisi sicurezza manifestazioni sportive) nei confronti della tifoseria atalantina. Questa volta le motivazioni spaziano da "gara ad alto rischio" a "criticità posta in essere", attribuendo al popolo neroblu calato su San Siro domenica scorsa delle "responsabilità" che avrebbero portato ad esporre il disco rosso per la trasferta di Parma nei nostri confronti. Premettendo che nessuno si vuol piangere addosso e che ognuno si debba prendere a carico le proprie azioni, il nocciolo della questione è proprio questo: responsabilità in merito a cosa? Qualcuno sta giocando sulla nostra pelle e su quella delle sorti dell'Atalanta Bergamasca Calcio, quest'anno già fortemente penalizzata in altre 7(!) occasioni durante le quali ha dovuto giocare senza l'apporto dei propri sostenitori in trasferte di vitale importanza. Il comunicato dell'Osservatorio parla di "criticità"... però lor signori dovrebbero spiegarci quale criticità avrebbero creato i tifosi atalantini... forse il fatto di esserci presentati in 1300 unità dopo averci dato solo mezza giornata per poter acquistare i biglietti per Milano? Se il servizio di prefiltraggio era predisposto con del personale sufficiente per un afflusso di 100-200 persone che colpa ne abbiamo noi? anzi, bisognerebbe dare merito ai bergamaschi presenti a Milano di essersi comportati in maniera lodevole pur in una situazione di tensione senza aver creato problemi al personale addetto all'afflusso dei sostenitori ospiti. Tutto questo accanimento a livello di ministero ci puzza tanto di pregiudizio immotivato associato ad un progetto per sbarazzarsi di una realtà calcistica (la nostra) che non fa cassetta e che non ha santi nel paradiso dei vertici del Calcio italico. Sinceramente non riusciamo a capire come trasferte vietate agli atalantini (come per ultima quella di Parma), perché valutate ad "alto rischio" vedano poi per la partita di ritorno (o quella d'andata che sia) presenziare regolarmente la controparte ospite al "comunale" di Bergamo, senza per altro che ci sia stato alcun tipo di incidente o inconveniente legato all'ordine pubblico (leggasi Bari, Chievo, Udinese)... Valutando pertanto tutti questi elementi facciamo appello di conseguenza alle istituzioni locali di prendersi a cuore questa situazione di forte discriminazione nei confronti dell'Atalanta e della propria tifoseria. Invitiamo pertanto tutte le istituzioni bergamasche, dal comune ai parlamentari, a far sentire la propria voce presso le sedi opportune, e soprattutto invitiamo la società Atalanta a prendere posizione in maniera forte e decisa contro questa assurda imposizione, affinché la partita che per noi può valere un campionato possa avere la giusta cornice di pubblico, con la presenza sugli spalti del Tardini di tutti gli sportivi atalantini, guidati dal solo scopo di incitare i propri beniamini per condurli alla salvezza. |