IL TERAMO SIAMO NOI |
TRATTO DA NON C'E' FEDE SENZA LOTTA N°135 |
Vecchio Diavolo quanto tempo è passato, quanti ricordi fai rivivere tu… Per molti questo potrebbe essere uno di quei tanti cori da cantare la domenica in quel piccolo spazio di tempo ritagliato all’insegna del divertimento e della spensieratezza della curva. Per altri potrebbe racchiudere il senso della propria vita, un verso che trasuda passione ardente e amara nostalgia… nostalgia per il calcio che fu e che non è più, per il calcio che è stato il primo amore per milioni di ragazzini, per il calcio che non era ancora un business finalizzato al mero guadagno economico, atto a sacrificare l’emozione di un tifoso e il prosciugare del suo portafoglio. Forse è per questo labile ricordo che a distanza di molti anni ci incontriamo ancora su quei gradoni. Solite facce, i fratelli di una vita, ma anche molti giovani, ragazzi che magari non hanno mai visto una partita al Comunale. Cosa li porta a distanza di così tanto tempo dal “bel calcio”, a varcare quel tornello e a serrarsi fianco a fianco insieme a noi? Perché anche sotto la pioggia di un mercoledì di Coppa Italia ci ritroviamo immancabilmente dietro quello striscione? Perché chi ha dato tutto per questa curva, chi ha subito repressione, denunce e abusi… chi spesso viene etichettato come “facinoroso criminale” o “becero”, chi è da anni che deve fare i conti con uno Stato che non ha mai accettato che un semplice striscione di pezza possa avere impressi tanti valori quanta la gente che negli anni li ha tramandati… perché questi tifosi nonostante tutto non possono rinunciare al richiamo della passione? Perché la curva è una realtà a sé stante, porta con sé valori che non si possono ritrovare nella società odierna, l’orgoglio per il proprio passato, per la tradizione. L’amore per la propria città, la fratellanza indissolubile con la persona di fianco a te, che essa sia più o meno grande, la consapevolezza che con la tua presenza tu stia portando avanti il ricordo di chi ti ha preceduto e di star onorando le azioni di gente che non può assistere alla partita perché in questura a firmare. Perché quando a ogni partita ci incontriamo su quei gradoni, e appendiamo quello striscione, nella nostra mente riecheggia lo stesso identico grido… NON CI FERMERETE MAI. A ogni coro, a ogni battimano, a ogni km viaggiato, in ogni città… NON CI FERMERETE MAI. La vostra repressione, insulsa e vile, non potrà mai intralciare la Curva Est; in ogni stadio ci vedrete, in ogni strada, uniti e compatti, a testimoniare il VOSTRO FALLIMENTO. È anche questo che ci trascina, ci obbliga ad andare avanti e a tenere duro, sapere che finché esporremo quello striscione, finché nel cielo rimbomberà un coro, finché l’odore acre di un fumogeno pervaderà il settore, finché ci guarderemo negli occhi e proveremo la stessa rabbia di tanti anni fa, finché ci sarà tutto questo… VOI AVRETE FALLITO. VOI NON AVRETE FERMATO LA CURVA EST. |