La lettera che segue, del 10 marzo 2010, c'è stata inviata da Alberto di Parma, e fa riferimento alla partita West Ham United - Bolton, del 06 marzo 2010. |
Un tiepido sole mi accoglie al risveglio, colazione veloce e via in metropolitana, destinazione Upton Park. Oggi il West Ham affronta il Bolton in una delicatissima sfida che vale la salvezza. Arriviamo a destinazione che sono le 11.30 e decidiamo di pranzare in un fast food lungo Green Street, la via principale che porta diritti al Boleyn Ground, lo stadio degli Hammers. Pranziamo in mezz'oretta e usciti dal locale ci dirigiamo al Queens, il pub dei tifosi locali. Il posto è stracolmo e sono solo le 12.00. All'esterno del locale un cartello con la scritta "No away supporters" ci ricorda che qua in Inghilterra devi stare attento a dove andare a farti una pinta... le pareti del pub sono tappezzate di vecchie foto degli Hammers, tanto per ribadire, se ce ne fosse bisogno, che questo è il loro pub. Beviamo ottima Guinness fino alle 14 quando decidiamo di prendere la strada dello stadio. Dal pub sono tre minuti a piedi e in un battibaleno siamo arrivati. Il Boleyn Ground sorge in piena città, in un tipico quartiere della Londra operaia. Le prime casette sono dall'altra parte della strada,direi a venti metri dall'ingresso principale dello stadio. Vedere la situazione mi fa sorridere, pensando a tutto il casino che stanno facendo per spostare il nostro Tardini... Noto subito l'assenza di zone di prefiltraggio e in effetti l'entrata nel settore si rivela una vera formalità. Nessun controllo sul nominativo, men che meno perquisizioni, il tempo di passare il codice a barre del biglietto nel lettore del tornello e siamo dentro. Un ultima pinta al bar dello stadio (ebbene si,vendono la birra anche dentro...) e ci accomodiamo sugli spalti. E qui iniziano le note dolenti... Solo l'inno della squadra (l'ormai famigerato "I'm forever blowing bubbles") viene cantato a squarciagola da tutto lo stadio dopodiché... il nulla. Nell'arco dei novanta minuti ho sentito due-tre cori partire dalla gradinata, per il resto silenzio totale rotto da fischi o applausi a seconda di chi aveva il pallone tra i piedi. I tifosi del Bolton, presenti in circa trecento unità, hanno assistito alla partita anch'essi in silenzio, abbozzando un qualche coro solo dopo aver segnato. La partita finisce due a uno per gli ospiti, usciamo dallo stadio cinque minuti prima per evitare la bolgia ma ci ritroviamo bloccati dalla polizia a cavallo che vieta l'ingresso alla metropolitana, obbligandoci a incanalarci lungo un percorso prestabilito creato con delle transenne. Risultato? Per fare 50 metri ci mettiamo 20 minuti percorrendone almeno 1000... riprendiamo la metropolitana e ce ne torniamo verso il centro di Londra, dove ci aspetteranno le ultime pinte del nostro soggiorno oltremanica. Beh,se questi sono gli stadi che i nostri signori del pallone vogliono regalarci... Abbiamo pagato 45 sterline per assistere ad una partita di calcio... in silenzio. Che se lo tengano loro il modello inglese... |