Nonostante le tardive smentite del Viminale, la situazione rimane confusa. L’art 9 della legge 41/07 parla chiaro: i club di calcio non possono vendere biglietti ai cittadini che sono stati nella loro vita oggetto di diffida o di condanna in primo grado per reati da stadio. Quindi sia ai tifosi di casa che in trasferta. Sarebbe sufficiente che la Prefettura comunicasse alle società la "black list" con l’elenco dei diffidati per evitare che ad essi vengano venduti i biglietti. Il Ministero dell’Interno ha preferito invece inventarsi la "tessera del tifoso", di cui la legge non parla mai, con il suo poliziesco ed inutile meccanismo del nulla osta preventivo delle questure. Per capire perché si è scelto di sottoporre a controllo di polizia centinaia di migliaia di tifosi anziché limitarsi a comunicare ai club una black list di poche migliaia, insieme alla senatrice Donatella Poretti abbiamo presentato due interrogazioni al Ministro Maroni, anche per chiedere conto delle interpretazioni contraddittorie della legge che già avvengono in giro per l’Italia. La vicenda di Siena-Roma è esemplare: il Ministero prima vieta la trasferta e poi la autorizza a condizione di viaggiare con il pulmann pagato dalla AS Roma, nonostante l’art. 8 della legge 41/07 vieti ai club qualsiasi sovvenzione ai tifosi. Norme cervellotiche ed illiberali non si applicano arbitrariamente, si riformano. |