Il caso della morte di Carlo Giuliani, avvenuta a Genova nel 2001 durante gli scontri tra polizia e manifestanti che accompagnarono il G8, torna sul tavolo della Corte europea per i diritti dell’uomo. Durante l’udienza pubblica fissata per la questa mattina, mercoledì 29, settembre presso la Grande Camera, massima istanza della Corte, i giudici di Strasburgo sentiranno nuovamente le parti in seguito ai ricorsi presentati contra la prima sentenza. Ne’ il governo italiano, ne’ i genitori del ragazzo sono infatti rimasti soddisfatti dalla decisione presa da una delle Camere della Corte il 25 agosto del 2009. Allora i giudici conclusero all’unanimità che Mario Placanica, il carabiniere che sparò a Carlo Giuliani uccidendolo, aveva agito per legittima difesa, dando cosi ragione alla tesi del governo italiano. Ma allo stesso tempo, con una decisione presa a maggioranza (quattro voti favorevoli contro tre contrari), la Corte diede anche ragione ai familiari di Carlo Giuliani riconoscendo che l’Italia avrebbe dovuto svolgere un’inchiesta più approfondita per stabilire se la morte del ragazzo potesse essere in qualche modo imputabile a una cattiva pianificazione e gestione delle operazioni di ordine pubblico. I giudici stabilirono anche che il governo doveva versare ai genitori di Carlo, a titolo di risarcimento, 40.000 euro. Alla Corte, che ha accettato di riesaminare il caso lo scorso primo marzo, occorreranno comunque diversi mesi per emettere la nuova sentenza, che questa volta tuttavia sarà definitiva.
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