Superati i 58 mila ristretti nelle patrie galere. Il trend del sovraffollamento è in esponenziale crescita. Al 30 novembre, infatti, secondo i dati messi a disposizione dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e pubblicati sul sito del ministero della Giustizia -, siamo giunti a ben 58.115 detenuti per un totale di 50.511 posti disponibili secondo i dati ufficiali della capienza regolamentare. Questo vuol dire che risultano 7.604 detenuti in più. Basti pensare che il mese precedente risultavano 7450 reclusi in più, mentre due mesi fa – ovvero al 30 settembre – erano 7153 i detenuti che sforavano il numero dei posti regolamentari. Sono dati che non fanno altro che confermare il trend in crescita per quanto riguarda il sovraffollamento. I numeri risulterebbero addirittura maggiori se venissero prese in considerazione l’esistenza di celle ancora inagibili. Situazione ben documentata dal rapporto annuale dell’ufficio del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale: ovvero l’alto numero di camere o sezioni fuori uso, per inagibilità o per lavori in corso, che alla data del 23 febbraio scorso erano pari al 9,5 per cento. Cioè parliamo di circa 4.700 posti ancora non disponibili. Per quanto riguarda i bambini dietro le sbarre, il numero non è sostanzialmente cambiato: al 30 novembre risultano 58 presenze, mentre il mese scorso erano 60. Maglia nera per quanto riguarda la prevenzione dei suicidi in carcere: con il suicidio avvenuto il 2 dicembre avvenuto nel carcere sardo di Uta, siamo giunti a 48 suicidi dall’inizio dell’anno. Sono dati – soprattutto quelli relativi al sovraffollamento che attestano la necessità di puntare sulla decarcerizzazione e il sostegno delle misure alternative. |