Da diverse settimane era diventata ufficiale la notizia delle notifiche di provvedimenti DASPO per diversi tifosi rossoblu a seguito degli scontri nel post Vicenza-Samb del 5 novembre. Da oggi, però, sono diventate esecutive le pene per i tifosi diffidati, tra cui spicca Luca Fanesi, rimasto gravemente ferito al termine degli scontri e ricoverato per diverso tempo all’Ospedale di Vicenza. Per Luca è ora ufficiale la diffida di 6 anni, con obbligo di firma per 5 anni. Il verbale di notifica è arrivato alle 12.45 del 24 maggio, presso il commissariato di P. S. di San Benedetto del Tronto. Il divieto di accesso vale per: “Tutte le strutture sportive in cui si svolgono gli incontri di calcio della Nazionale Italiana, dell’Under 21, delle squadre di calcio che gareggiano nei campionati nazionali delle serie “A”, “B”, “Lega Pro”, “Serie D”, nonché alle strutture sportive ove si svolgono tutti gli incontri di calcio relativi ai tornei di Coppa Italia, Europa League e Champions League anche in occasione di partite amichevoli, pubblicizzate ed ufficiali, ed inoltre ai luoghi interessati alla sosta, al transito e al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime” Luca Fanesi sarà quindi impossibilitato a essere presente in tutte le strade, vie, piazze limitrofe all’impianto sportivo, nel raggio di 500 metri dal perimetro esterno dell’impianto sportivo. Una costrizione che durerà sei anni, con obbligo di firma per cinque anni presso il commissariato di San Benedetto, all’inizio del primo tempo e al termine degli incontri che si giocheranno in orario pomeridiano (in caso di gara serale, la seconda firma andrà messa alle 20.45). Qui il documento integrale, condiviso dal fratello Massimiliano. Ciò che lascia maggiormente perplessi è la differenza tra la velocità tra queste indagini e quelle relative all’incidente che ha lasciato Fanesi in fin di vita, su un marciapiede, con una tripla frattura alla testa. Le dinamiche che hanno portato Luca sul letto d’ospedale per cinque mesi sono ancora oscure. In questi mesi il lavoro d’indagine della Procura di Vicenza non ha condotto a nessun passo avanti. Nonostante le (tante) testimonianze che riferiscono di percosse delle forze dell’ordine, e un referto del 118 che conferma l’ipotesi, nessun poliziotto è finito sul registro degli indagati. L’Associazione Noi Samb vuole esprimere la propria vicinanza Luca in questo momento difficile. E aspetta fiduciosa uno sviluppo nelle indagini. |