Dopo che lo Stato ha ripristinato la libertà di trasferta per i tifosi, e in taluni casi ha alleggerito i controlli, permettendo tutto a tutti, operando affinché le opposte fazioni potessero facilmente venire a contatto, se non proprio spingendole ad affrontarsi (possibilmente dinnanzi alle telecamere), si sono verificati una serie di incidenti e di situazioni spiacevoli, ingigantite, se non talvolta proprio inventate (come per il treno dei napoletani del 31 agosto 2008) per renderle strumentali al potere economico, e a chi ne fa le veci in politica. "Tolleranza zero!" ha ribadito il Colonnello degli Interni ai nostri microfoni. "E' ora di finirla con questi falsi tifosi, che grazie al permissivismo dello Stato e di certa magistratura, possono fare tutto quello che vogliono allo stadio, come se fosse terra di nessuno, dove tutto è concesso e nessuno paga mai. Gli abbiamo tolto la libertà di tifo, d'espressione, di movimento; li perseguitiamo con Daspo e obblighi di firma senza processo quando ci pare e piace; li arrestiamo anche quando non c'è pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove; gli abbiamo portato la flagranza differita a 48 ore; allo stadio li facciamo stare in gabbie; le società sportive gli applicano i prezzi che vogliono; e possiamo pure menarli senza che nessuno li difenda. Ecco, tutto questo garantismo deve finire, ora bisogna fare sul serio, affinché tutti rispettino la legge." Appena il Regime avrà approvato la legge che garantisce l'impunità a vita ai figli dei Colonnelli, e a tutti i loro amici, il Colonnello degli Interni avvierà le due grandi Riforme di cui il Paese ha sempre più bisogno. "Tessera del tifoso e privatizzazione degli impianti!" ha affermato sicuro e fiero il Colonnello degli Interni. "I fatti degli ultimi giorni impongono un'accelerazione! Per rispondere alle esigenze del tifo sano e per bene, quello che fa esattamente quello che gli diciamo noi. Contro la violenza dei facinorosi, opponiamo una salvifica carta di credito, e per una efficace partecipazione popolare, la selezione della Questura. Se tieni veramente alla tua squadra devi affidarti a qualche istituto di credito, e chiedere permesso alla Questura. Altro che cori, striscioni, bandiere, megafoni e fumogeni!". "Regalare gli impianti comunali agli indigenti miliardari del mondo del pallone, non è solo opera di misericordia, ma di interesse pubblico. Contro ogni forma di assistenzialismo, quello che in nome delle sante leggi di mercato ci impedisce di aiutare i cassintegrati, finanzieremo tutte le opere private che stravolgeranno la natura degli stadi italiani. Nel nome dello sport e del tifo sano benediciamo la costruzione di centri commerciali, negozi, condomini, e chi più ne ha più ne metta." "Così si parla!" Ha applaudito il Presidente della Confederazione delle Spa del pallone, che ha così proseguito "Se i tifosi vogliono bene alle loro squadre ci devono regalare gli stadi, per farci dentro tutto quello che ne abbiamo voglia. Dobbiamo arricchirci come delle bestie, e lo diciamo nel loro interesse, altrimenti le squadre che amano rischieranno di andare in Serie B. Come marinai, promettiamo che tutto quello che guadagneremo dalle nostre speculazioni non ce lo terremo per noi, ma lo devolveremo magnanimamente per il bene della squadra e della tifoseria." "Lo stadio di proprietà e la Tessera, sono armi contro la violenza e il libero pensiero" ha continuato il Presidente della Confederazione. "Decideremo noi e la Questura chi entra, e come ci si deve comportare. E' ora di finirla con il tifo contro, con le lamentele, le critiche, le proteste, le rivendicazioni. Lo stadio deve essere volto all'ottimismo, alla felicità, senza star li a pensare, che poi viene anche il mal di testa. Ovviamente, da buoni democratici, siamo strenui difensori del libero pensiero, e abbiamo già pensato per tutti. E quel pensiero dovrà essere quello di tutti." "Tra poco la UEFA deciderà sulle candidature per Euro 2016, spero quindi il Regime varerà presto la legge regala-stadi. Organizzare gli Europei di Calcio è nell'interesse del Paese, specie di quei pochissimi che ci guadagneranno inchiappettando tutti gli altri." Ha concluso il Colonnello degli Interni. Tra la platea anche uno stuolo di tifosi fidelizzati, modello Ceausescu, in pettorina gialla, dotati di carta di credito, gadget societario, reggenti un'icona del presidente della propria squadra e foto ricordo del Questore locale. Ad uno di questi tifosi liberi, tutti collaboratori (in modo più o meno organico, più o meno ufficiale) delle proprie società, abbiamo chiesto un'opinione sulle dichiarazioni degli intervenuti: "Le opinioni sono una cosa estremamente superata. Se lo ha detto il presidente, il Questore, e il ministro, dobbiamo crederci." Ma il tifo rimarrà libero? "Assolutamente sì! I padroni degli stadi e la polizia ci lasceranno tutta la libertà che ritengono ci sia necessaria". Quindi potrete anche contestare e criticare? "No, quelle sono metastasi, da cui ci stanno generosamente liberando". |