Un’ altra scena che pone interrogativi sul modus operandi di molti agenti della Polizia locale di Brescia.
Un ragazzo, forse ubriaco, sabato sera 15 maggio in Piazza Vittoria, in pieno centro cittadino, fa cadere un bidone dell’immondizia, viene fermato da 4 agenti che lo ammanettano e poi lo trascinano a terra mentre chiede aiuto. Un intervento che appare decisamente sproporzionato rispetto a quanto il ragazzo aveva fatto e che poteva far nuovamente innalzare la tensione in una giornata già segnata da alcune liti tra giovani e da un fronteggiamento con gli agenti della Locale. Secondo la versione di questi ultimi il ragazzo ha reagito, ma il video e le testimonianze da noi raccolte smentiscono questa ricostruzione.
Si tratta solo dell’ennesimo episodio di questo genere negli ultimi mesi che sono stati contrassegnati da un discutibile uso della forza da parte di alcuni agenti della Polizia locale nell’operare fermi, in particolare contro immigrati o giovani; ricordiamo, solo per fare un paio di esempi, le violenze contro Younes, un cittadino di origine marocchina, a Fiumicello nell’ottobre scorso o il fermo violento di un ragazzo ubriaco avvenuto il 23 aprile al Carmine. A cosa si deve il ripetersi di questi atteggiamenti inutilmente muscolari e sproporzionati della Polizia Locale? Perchè si interviene solo con logiche poliziesche e di ordine pubblico?
“Verso espressioni del disagio giovanile l’intervento dev’essere corale, non va affrontato solo dal punto di vista repressivo, ma da più punti di vista, anche con interventi educativi di strada e di prossimità e con offerte alternative, culturali e sportive” è l’opinione di Alessandro Augelli presidente della cooperativa sociale Il Calabrone di Brescia Ascolta o scarica
Francesco Catalano presidente del Consiglio di quartiere Centro storico Nord e la psicoterapeuta Vittoria Metelli consigliera dello stesso quartiere stigmatizzano le modalità di intervento della Polizia locale nei confronti di banali trasgressioni giovanili |