«Un gruppo di soci dell’ Asgi, nel corso di un sopralluogo al confine greco-macedone nei pressi di Idomeni in Grecia, ha subìto un fermo da parte di una pattuglia mista di poliziotti greci, polizia di frontiera e agenti di Frontex ed è stata costretta a fare ritorno a piedi in territorio macedone». È la stessa Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), a denunciare il trattamento subìto dai quattro cittadini italiani allontanati dal territorio dell’Unione Europea senza motivazione, in modo illegittimo e con procedure informali, ed esprime allarme nei riguardi delle violazioni dei diritti e la sistematica violenza anche nei confronti di cittadini extra europei.
L’Asgi ha effettuato una visita al confine macedone-greco L’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione ripercorre ciò che è accaduto sabato 6 novembre. La sua delegazione ha effettuato una visita al confine macedone-greco, sia dal lato macedone che nel territorio frontaliero greco. Dopo aver raggiunto e attraversato il valico di frontiera denominato Evzoni in taxi, munita dei necessari documenti per l’attraversamento della frontiera greca, la delegazione si è recata dapprima a Polykastro e, successivamente, a Idomeni.
I volontari fermati dagli agenti di Frontex
Raggiunta la piccola cittadina di Idomeni il gruppo – come denuncia l’ Asgi – ha effettuato un rapido sopralluogo esplorativo nei pressi della stazione ferroviaria, luogo strategico per comprendere e analizzare le dinamiche di attraversamento della frontiera, le violazioni e le procedure di push-back condotte dalle polizie di frontiera. Dopo aver percorso alcune decine di metri lungo i binari che dalla stazione ferroviaria conducono verso la Macedonia del Nord e senza fare ingresso nella zona di transito visibilmente delimitata da una recinzione di filo spinato, la delegazione è tornata verso la stazione costeggiando la ferrovia. Mentre percorreva questo breve tratto, un agente che indossava l’uniforme di Frontex ha raggiunto il gruppo e ha chiesto i documenti e i motivi della visita in quel luogo. Subito dopo è apparso un agente della polizia greca il quale – con tono decisamente più alterato, sottolinea l’ Asgi – ha chiesto spiegazioni della presenza in quel luogo, sostenendo che la delegazione si trovava in un’area militare e, dunque, interdetta, nonostante non ci fosse alcun cartello di interdizione al passaggio.
Aggrediti verbalmente dagli agenti di Frontex
Nel giro di pochissimi minuti – prosegue nella denuncia l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione – il gruppo è stato accerchiato da una decina di agenti (almeno 3 di Frontex, 1 con tuta mimetica nera e adesivo raffigurante un’aquila e almeno 3 poliziotti greci) e accusato di aver attraversato in modo irregolare la frontiera, nonostante il passaggio attraverso il valico, punto di attraversamento autorizzato, avrebbe potuto essere facilmente verificabile. Poco dopo è giunta sul posto una camionetta della polizia greca, blindata e con i vetri posteriori oscurati.
Il gruppo è stato costretto a salire con modalità verbalmente violente; inoltre, i documenti di identità di tutti i componenti sono stati trattenuti dalle forze di polizia senza che fosse fornita alcuna informazione circa le ragioni del fermo. I soci dell’Asgi è stato condotto alla stazione locale di polizia all’interno della quale era presente anche una grande baracca con dei materassi posizionati a terra, dove sono stati rinchiusi un gruppo di sei migranti, evidentemente intercettati durante le operazioni di controllo della frontiera, fatti scendere dalla parte posteriore della medesima camionetta.
Inviata una richiesta di chiarimenti al Parlamento, alla Commissione Europea e ai ministeri italiani
L’ Asgi rivela che, dopo essere stata aggredita verbalmente anche dal poliziotto presente presso la stazione di polizia, la delegazione ha atteso nello spazio esterno antistante lo svolgimento dei controlli. Malgrado la regolarità dei documenti d’identità per l’attraversamento della frontiera greca, i quattro cittadini italiani sono stati portati con la camionetta al valico di frontiera Evzoni, scortata da due autovetture di Frontex, sono stati costretti a lasciare il territorio dell’Unione Europea proseguendo a piedi fino al valico di frontiera in Macedonia. L’ Asgi ha inviato una richiesta di chiarimenti al Parlamento Europeo, alla Commissione Europea, al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al ministero dell’Interno, all’Ambasciata d’Italia in Atene, all’Agenzia della guardia di frontiera e costiera europea (Frontex), al ministro delle Politiche europee. |