Il tempo passa caro Francesco, se solo per un momento ci guardiamo attorno ci rendiamo conto che davvero poco è uguale a prima. Anche il nostro essere Ultras, benché sia sempre ben saldo su valori che non ci abbandonano, è cambiato, in questi anni ci siamo sempre più clandestinizzati di fronte a una repressione spietata. Ricordi quelle trasferte, e la Est. Oggi le trasferte, per quei pochi intimi che ancora se la sentono a partire, sono diventate esclusivamente prova di resistenza ad assurde disposizioni, quali la famigerata Tessera del Tifoso, alle quali non abbiamo assolutamente intenzione di piegarci, e in casa giochiamo in uno stadio che è una cattedrale nel deserto. Eppure caro Francesco ci sono ancora dei ragazzi che hanno i nostri stessi valori, che nonostante intorno a loro cresca sempre più repressione e indifferenza, loro vivono come vivevamo noi a 20 anni. E allora caro Francesco ti rendi conto che il tempo passa, ma che la strada che avevamo intrapreso insieme e la vita che ci eravamo scelti era quella giusta, che i valori che ci accomunavano e ci accomunano sono più forti di tutto, così forti da essere capaci di trasmetterli anche ai più giovani che scelgono oggi di vivere quello che noi abbiamo vissuto in tempi migliori di questo. E allora caro Francesco vedi siamo qui oggi ad onorarti e ricordarti, con i pochi strumenti che la repressione ci ha lasciato, mani e voci, noi che ti abbiamo conosciuto e i giovani a cui tramandiamo il tuo ricordo, i pochi dentro e i tanti diffidati che stanno fuori. Eppure senza piangerci addosso a testa alta orgogliosamente Ultras alziamo le mani e tiriamo fuori la voce e ti onoriamo, forte, tutti, perché vedi caro Francesco più il tempo passa, più il tuo ricordo, con i nostri ideali, vive per sempre. |