In poco più di 7 mesi sono già 42 i detenuti che si sono tolti la vita nelle carceri italiane. Uno ogni 5 giorni. Numeri così alti non si erano mai visti nemmeno nel periodo del grande sovraffollamento che costò all’Italia la condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Nelle carceri italiane ci si uccide 16 volte in più che nel mondo libero.
La fascia d’età in cui si sono registrati la maggior parte di questi atti è quella tra i 20 e i 30 anni. Persone giovanissime, quindi, con tutta la vita davanti a loro. Molti tra quelli che si sono suicidati erano poi appena entrati in carcere o prossimi all’uscita.
Se si guarda agli istituti dove nel 2022 si sono consumati più suicidi (Roma Regina Coeli, Foggia, Milano San Vittore, Palermo Ucciardone, Monza, Genova Marassi e Pavia), i problemi sono sempre gli stessi: cronico sovraffollamento, elevata percentuale di detenuti stranieri, di tossicodipendenti e di detenuti affetti da patologie psichiatriche, ed una carenza di personale specializzato per farsi carico di queste criticità. |