Siamo a metà novembre, e al Nord è tornata la nebbia. Resterà per un bel po', pare. E, a leggere le previsioni, sono in arrivo nevicate sui rilievi e gelate notturne in pianura. Tutte cose normali, avvicinandosi l'inverno. Molto meno normale è che in questo periodo ci sia chi, dovendo dare spettacolo all'aperto, lo faccia quando il sole non c'è più. Al buio, al freddo. Esposto alle intemperie e al rischio maggiore di infortuni. Sono anni, ormai, che il calcio s'è venduto alle tv, infischiandosene degli spettatori negli stadi. Adesso, però, esagera. Stasera comincia un filotto da record: tra anticipi e posticipi di serie A e Bwin, Champions ed Europa League e Coppa Italia, arrivano 34 giorni consecutivi di partite alla luce dei riflettori. Tutte, naturalmente, in diretta televisiva. Sky ha il pacchetto più ricco, con i campionati e la Champions al completo. Mediaset ha di tutto un po', più l'esclusiva dell'Europa League. La Rai s'arrangia con una partita di Champions al mercoledì, La 7 propone la Coppa Italia. Il risultato è che da oggi, venerdì 18 novembre, a mercoledì 21 dicembre il telecomando del supertifoso notturno non riposerà mai. Con partitissime come Napoli-Manchester City, Milan-Barcellona, Napoli-Juventus e Roma-Juventus, ma anche con tanta B di nicchia e con sfide di Coppa Italia che soltanto il calciomaniaco non vorrà perdersi. Senza contare quel che via digitale o satellite arriverà sui teleschermi dall'estero. Non è poco. La lista comprende, ad esempio, il Valencia-Real Madrid di domani alle 22, il derby di Madrid del 26, il Marsiglia-Psg del 27 e, a dicembre, il Real-Barça dell'11 con orario ancora da fissare, il Chelsea-Manchester City del 12 e l'intero turno di Premiership del 21-22. Una full immersion addirittura stordente. Non c'è più una sera senza calcio. E la «colpa», in casa nostra, non è nemmeno dei due recuperi di A fissati per martedì 29 novembre (NapoliJuventus) e martedì 13 dicembre (Genoa-Inter), perché quelle date già prevedevano incroci di Coppa Italia. Il paradosso è che i calciatori di A non possono nemmeno lamentarsi troppo: martedì 20 e mercoledì 21 dicembre giocheranno le partite del primo turno rinviato a fine agosto proprio a causa del loro sciopero per il contratto. Così, avranno tre giorni in meno di vacanza invernale. Dall'accumularsi a fine anno di impegni già calendarizzati e di recuperi, emerge però un rilievo che non può lasciare indifferenti. Questo: in uno dei periodi meteorologicamente più a rischio, la serie A giocherà più partite sotto i riflettori che con la luce naturale. Ben il 62%, da domani al 21 dicembre: 39 partite con inizio tra le 18 (otto) e le 20,45 (trentuno) contro le 23 tra le 12,30 e le 15. È un calcio che fa venire i brividi, il nostro. Per intascare i salvifici assegni delle tv, ha accettato di giocare sempre più spesso sotto zero. Mettendo in conto qualche danno collaterale. Come le partite su campi ai limiti della praticabilità e, in alcuni casi, a rischio di rinvio. Come le possibilità inevitabilmente in aumento di infortuni muscolari e di traumi causati dal freddo e dai terreni gelati. Come i tifosi di fatto invogliati a starsene a casa al caldo a nutrirsi di dirette, replay e interviste piuttosto che a vivere una partita intabarrati sugli spalti di impianti scomodi. Indietro, però, non si torna. Perché altrimenti il giocattolo gestito da club che da botteghino e marketing incassano troppo poco andrebbe in mille pezzi. E allora, avanti così. Al buio e al gelo. L'importante, poi, è non lamentarsi degli stadi vuoti e dei troppi giocatori in infermeria. |