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Sorrento-Angri: quando la stampa vieta una trasferta

 

FONTE:Sport People

 

In un freddo e piovoso mercoledi pomeriggio di metà gennaio la capolista Sorrento ospita l’Angri in piena bagarre per non retrocedere. Ancor prima del responso del campo, la notizia odierna è il divieto di trasferta per tutti i residenti nella provincia di Salerno. Se qualcuno sta pensando che tale restrizione sia avvenuta per un’acerrima rivalità tra le due tifoserie e per pregressi incidenti, sappia che nessuna di queste fattispecie si è mai verificata. Le due squadre non si affrontano da diciassette anni e fra le due fazioni non vi è alcun tipo di antipatia.

Il casus belli – se così vogliamo chiamarlo – è piuttosto l’episodio avvenuto in occasione del match Angri-Portici, a margine di cui un giocatore porticese è stato aggredito, dando il la alla fanfara mediatica che ha sin da subito individuato nei tifosi grigiorossi gli autori di questo gesto. Benché oltre a quanto scritto dalla stampa nessuno abbia davvero comprovato che siano realmente stati i supporter angresi ad aggredire il tesserato ospite (nel referto arbitrale si parla di “elemento non identificato riconducibile alla società”), subito la mannaia della repressione è piovuta sulle loro teste. Sfruttando la situazione per interdire il settore ospiti dello Stadio Italia.

Di fatto, ancora una volta, la stampa – ancor più delle istituzioni – con il suo pregiudizio e la sua incompetenza finisce per penalizzare un’intera tifoseria. Un malcostume tutto italiano che anno dopo anno si solidifica sempre più, certificando l’incapacità e la non volontà (oltre che il carattere di rappresaglia) di gestire lo spostamento anche di pochi tifosi.

Al cospetto dell’assenza dei dirimpettai, nella curva di casa stazionano una cinquantina di ultras rossoneri, a sostegno della propria squadra. I sorrentini saranno autori di una buona prova canora, ripagata dalla vittoria per 3-0 da parte dei loro giocatori. Tre punti che mantengono i rossoneri al primo posto, in coabitazione con la Paganese.