La sentenza ha stabilito che “l’abbinamento inscindibile tra il rilascio della tessera del tifoso e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata potrebbe condizionare indebitamente la libertà di scelta del tifoso-utente e potrebbe pertanto assumere i tratti di una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del consumo; in tal senso depone il fatto che, per il tifoso, l’ottenimento della tessera appare condicio sine qua non per poter essere ammesso, nelle giornate di trasferta della propria squadra, nel reparto dello stadio riservato agli ospiti, di guisa che appare verosimile che l’acquisizione di tale utilità potrebbe indurlo a compiere un’operazione commerciale che non avrebbe altrimenti compiuto”. Ora si ritornerà quindi al Tar del Lazio che difficilmente potrà smentire quanto stabilito dal Consiglio di Stato. La tessera è quindi illegittima, ma ciò non cambia nulla, per il momento, in merito al suo utilizzo. Ad essere illegittimo è l’affiliazione economica che è stata fatta dalle società a tale strumento di fidelizzazione dei tifosi.
L’INTERVISTA- E’ forte la soddisfazione di chi da sempre si è battuto contro la nascita e le finalità che il mezzo TdT ha mostrato. Uno di questo è senza dubbio Lorenzo Contucci, avvocato romano e uno dei massimi esperti in merito a leggi d’antiviolenza negli stadi. Mediapolitika l’ha contattato per sapere la sua.
Il tuo pensiero riguardo la sentenza, che è un altro passo in avanti per chi è contrario alla tessera del tifoso. La sentenza è l’abbattimento del secondo tassello sui tre che costituiscono la tessera del tifoso. E’ la totale conferma di quello che si è sempre detto: che era assurdo legare il possesso della tessera del tifoso ad un circuito bancario. Non ci sarebbe stato problema se la scelta fosse stata facoltativa, ma la maggior parte delle società hanno reso indispensabile la sottoscrizione del contratto bancario. E’ chiaro che se un tifoso per andare in trasferta deve avere la tessera del tifoso e questa tessera è anche una carta di credito bene o male il cittadino è vincolato a fare un contratto non proprio libero. Quella data dal Consiglio è una traccia ben precisa che difficilmente potrà essere ribaltata dal Tar.
Hai parlato del secondo tassello su tre, ci puoi spiegare meglio a cosa ti riferisci? Sono tre i fattori di contestazione della tessera: il trattamento della privacy e si è vinto dal garante, il legame con le banche e il Consiglio di Stato si è pronunciato, manca solo l’articolo 9. L’articolo in questione prevede l’impossibilità di sottoscrivere la tessera per chi ha subito la condanna Daspo, neanche dopo aver scontato il provvedimento. Per eliminare questo articolo incostituzonale verrà lanciata un offensiva giuridica, se non verrà modificato dal Parlamento faremo un attacco giudiziario. Credo di avere già per le mani il casus belli, quello che mi consentirà di aprire lo squarcio anche su questo fronte. Una volta modificato anche l’articolo 9 io potrò tranquillamente sottoscrivere la tessera perché sarebbe un pezzo di plastica come altri.
Si è parlato anche di un possibile risarcimento per chi ha sottoscritto la tessera, è possibile? Sì, per me si aprono profili risarcitori perché comunque si è stati obbligati a fare un contratto bancario. Quindi questi scenari si aprono per chi l’ha fatta e per chi in teoria domani andrà a farla e sarà ancora obbligato a sottoscrivere il contratto con le banche. |