Poliziotti arrestati a Verona, il collega: “Controllano le telecamere, gli schiaffi dateli nel tunnel” |
FONTE:fanpage.it |
Un collega dei poliziotti accusati di tortura a Verona chiedeva agli agenti della Questura di “dare gli schiaffi” lontano dalle telecamere nel cosiddetto “tunnel”, il corridoio nel quale le violenze non venivano riprese. “Stanno visionando le telecamere, magari controllano” |
Pestaggi, insulti e umiliazioni nei confronti di persone fermate nel corso di operazioni di polizia. A incastrare gli agenti in diversi casi, i filmati realizzati dalla videosorveglianza della stanza dei fermi, il cosiddetto "acquario". Le riprese sarebbero state inizialmente insabbiate con la falsificazione di verbali e documenti, ma presto è stato richiesto di effettuare le violenze nel "tunnel", il corridoio lontano dall'occhio indiscreto della telecamera. |
L'inchiesta dopo una finta perquisizione |
Agli arresti sono finiti Alessandro Migliore, Loris Colpini, Federico Tomaselli, Filippo Failla Rifici e Roberto Da Rold, ma sono in totale 17 gli indagati per reati che vanno dalla tortura fino al falso e omissioni in atto d'ufficio. L'inchiesta, secondo quanto si legge nelle 169 pagine di ordinanza, sarebbe nata da un'altra indagine condotta dalla Squadra Mobile su una perquisizione compiuta da Migliore nell'abitazione di due persone accusate di tentato omicidio e detenzioni d'armi. |
Le immagini delle telecamere e le indagini per le mancate denunce |
L'inchiesta ha preso quindi una nuova piega che presto ha messo la Squadra Mobile davanti ai verbali falsificati e alle violenze inequivocabili riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Gli abusi, secondo quanto si legge nell'ordinanza, sarebbero stati coperti su più fronti: per questo motivo, infatti, si indaga sul ruolo di poliziotti che potrebbero non aver mai denunciato quanto accadeva nelle stanze della Questura, permettendo di fatto che le violenze continuassero. |
Gabriella Mazzeo |