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Roba da stato di polizia

 

Calcio, Perduca-Staderini: roba da stato di polizia,
riformare leggi d'emergenza.
L'Osservatorio un'anomalia autoritaria da abolire.
Maroni si assuma le sue responsabilità.

 

Dichiarazione di Marco Perduca, senatore radicale eletto nelle liste del Partito Democratico,
e di Mario Staderini, della Direzione nazionale di Radicali Italiani.

 

L'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, così come le prefetture, si muovono su di un'impostazione culturale e normativa autoritaria, spesso anticostituzionale, che ha fatto dell'emergenza la normalità.
L'Osservatorio ha "vietato" la trasferta dei romanisti a Catania a seguito di un intervista del Prefetto sul quotidiano La Sicilia e degli interventi anonimi su alcuni blog, e oggi vieterà la trasferta degli interisti perché i giornali scrivono che i romanisti andranno a Parma.
In realtà l'unico divieto sarà quello di riservare un settore ai tifosi ospiti, con l'effetto di avere tifosi catanesi e romanisti, parmensi e interisti, a stretto contatto un po' in tutto lo stadio.
Nessuno, infatti, potrà vietare ad un tifoso romanista di recarsi a Catania a vedere la partita; ed infatti sono migliaia i tifosi della Roma gia muniti di biglietto.
Il Ministro Maroni farebbe bene ad assumersi le sue responsabilità piuttosto che affidarsi a soluzione burocratiche, quindi cervellotiche e pericolose.
Un prefetto che gestisce l'ordine pubblico vietando ai tifosi di andare allo stadio è come il calciatore che pretende di tirare un rigore senza portiere.
Non è una questione di par condicio tra tifoserie, ma di legalità e di capacità di governo.
Il calcio deve uscire dal contesto da stato di polizia in cui lo hanno ridotto venti anni di leggi d'emergenza e di gestioni anacronistiche dell'ordine pubblico.
Occorre riportare la disciplina normativa nell'alveo della costituzionalita', anziché affidare la libertà di movimento e di manifestazione del pensiero ad organismi come l'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive, un'anomalia autoritaria da abolire il prima possibile".