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Quando è lo Stato a fare cassa sulle dipendenze

 

FONTE:pressenza

 

Malati di Lotto e Superenalotto. Proprio quelle tipologie che, secondo il ministero dell’Economia, non creerebbero dipendenza mentre lo Stato guadagna 27,23 miliardi di euro (dati 2022)

 

Il Libro Blu è un report con il quale l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) presenta annualmente un’istantanea delle attività svolte, fornendo anche i dati sul gettito del comparto Dogane, che nel 2022 ha raggiunto i 27,23 miliardi di euro. Vediamo alcuni di questi introiti.

Il gettito totale che lo Stato ha incassato nel settore dei Giochi è stato nel 2022 di circa 11,22 miliardi di €. Un settore che conferma il trend positivo già avviato nel 2021, con un incremento di tutte le dimensioni di gioco rispetto all’annualità precedente: +22,39% per la Raccolta; +20,91% per le Vincite; +31,56% per la Spesa; +33,40% per l’Erario. Grazie alla riapertura dei punti gioco sul territorio, la Raccolta del gioco fisico ha registrato un incremento del 43,17% rispetto al 2021. Tale dato positivo è dovuto principalmente agli “Apparecchi”, (+85,63%), seguiti dal “Gioco a base sportiva” (+119,18%), dal “Gioco a base ippica” (+111,14%) e dal “Bingo” (+104,83%). La Raccolta del gioco a distanza mostra anch’esso una crescita seppur più modesta, pari all’8,78%, dovuta in particolare a un incremento del 94,53% per i “Giochi numerici a totalizzatore”, del 20,89% per le “Lotterie” e del 19,68% per il “Betting Exchange”. Sono gli apparecchi elettronici (Awp) a contribuire maggiormente all’aumento della spesa e a dare all’erario il gettito maggiore, di circa 4,2 miliardi di euro. A seguire troviamo il Gratta e Vinci e le Lotterie, con 1,5 miliardi, seguiti dalle Vlt, con 1,4 miliardi e dal Lotto, con circa 1,1 miliardi. L’80% della spesa registrata nel 2022 è comunque passata per la rete fisica dei giochi e delle scommesse, che ha fatto registrare una spesa di 16,5 miliardi di €, mentre il gioco online ha movimentato circa 3,9 miliardi di €.

Il settore Alcoli, che comprende l’accisa sugli Spiriti e sulla Birra, ha dato all’Erario nell’anno 20221,48 miliardi di euro, derivanti dall’accisa applicata, registrando un aumento rispetto al valore del 2021 del 7,55 %, ascrivibile all’incremento dei consumi di Spiriti, mentre rimangono abbastanza stabili i consumi di Birra. Il settore Alcoli copre il 3,93 % del gettito totale derivante da accisa (compresi i tabacchi). Se si guardano invece le variazioni del gettito dei prodotti alcolici rispetto allo scorso anno, le Direzioni Territoriali che hanno maggiormente contribuito all’aumento registrato nel 2022 sono la DT X – Campania (+35,21 per cento), seguita dalla DT II – Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta (+30,39 per cento) e dalla DT XII – Bolzano e Trento (+24,01 per cento). Nell’ambito del settore Alcoli, l’accisa sugli Spiriti contribuisce per il 51,51% del totale e l’accisa sulla Birra per il 48,49%.

Nel 2022 il gettito del comparto dei Tabacchi derivante da IVA e accisa è stato pari a 14,53 miliardi di euro, registrando un lieve incremento rispetto al 2021 (+1,29%). In particolare, il contributo deriva da accisa per 10,88 miliardi di euro e da IVA per 3,65 miliardi di euro. Le sigarette dominano il mercato dei tabacchi sia in termini di gettito, generando a titolo di accise l’86,65 % degli introiti per l’Erario, sia in termini di imposta sul valore aggiunto, che contribuisce al 77,40 % del gettito. I dati del triennio 2020-2022 mostrano un incremento del contributo dei tabacchi da inalazione senza combustione che hanno raggiunto nel 2022 il 5,81 % dell’intero comparto dei Tabacchi in termini di gettito a titolo di accisa (passando da 210,55 a 632,11 milioni di € e il 14,72 % in termini di IVA (passando da 229,47 a 537,25 milioni di euro). Dall’analisi della ripartizione su base territoriale del gettito del comparto Tabacchi nell’anno 2022 emerge che le tre regioni che hanno offerto il maggior contributo in tal senso sono Lombardia (15,07 %), Campania (11,38 %) e Lazio (10,32 %). I prodotti accessori e i prodotti liquidi da inalazione contribuiscono in minima parte al gettito del settore (in misura pari allo 0,56 % del totale). Tale contributo, derivante dall’applicazione dell’imposta di consumo, risulta pari a 39,63 milioni di euro per i prodotti liquidi da inalazione e a 41,82 milioni di euro per i prodotti accessori.

Gioco d’azzardo, fumo (tabacco) e alcol sono dipendenze legali, a differenza – per esempio – delle droghe leggere. Sul gioco, il fumo e l’alcol a guadagnarci, come abbiamo visto, è lo Stato, mentre sulle droghe sono le mafie ad arricchirsi. In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne) con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui. E ogni giorno in media 48 persone muoiono a causa dell’alcol, oltre 17.000 ogni anno.

Sulle dipendenze lo Stato continua a essere inspiegabilmente contraddittorio, a vantaggio esclusivo della criminalità.

per approfondire:

 

https://www.adm.gov.it/portale/libro-blu-organizzazione-statistiche-e-attivita-anno2022

 

Giovanni Caprio