Questa serata del torneo vogliamo che sia chiarificatrice del fatto che la tanto decantata rivoluzione della fidelity card, rispetto alla tessera del tifoso, non è altro che un semplice cambio di nome perché, di fatto, non cambia nulla. Se con la tessera il fine era quello di schedare chiunque metta piede in uno stadi, tale rimane con la fidelity, perché la procedura di accesso alla fidelity card è la stessa della tessera del tifoso. Il vergognoso articolo 9 che non consente la riabilitazione del soggetto che abbia commesso un “reato da stadio” anche con sentenza non definitiva, violando l’art.27 della Costituzione, è rimasto intatto anche con la fidelity card. Molte partite continueranno ad essere a porte chiuse anche per chi avrà sottoscritto la fidelity card, perché tanto la discrezione di questori e prefetti avrà sempre la meglio su tutte le fantomatiche premesse su cui si fondano la tessera prima e la fidelity poi. Non ci sarà più l’abbinamento con l’acquisto di carte di credito elettroniche, perché il 14 dicembre 2011 è stato dichiarato illegittimo da una pronuncia del Consiglio di Stato, ma per il resto non è cambiato assolutamente nulla. La cosa che più offende la nostra intelligenza, dicevamo all’inizio, è la “purificazione” che strumentali mezzi d’informazione hanno dato a questo, da loro definito, passaggio epocale da Tessera del Tifoso a Fidelity Card. Dov’è il cambiamento? Da nessuna parte, è cambiato solo il nome. Rimane per noi l’obbligo di continuare a combattere contro questo ennesimo strumento repressivo che ha il solo obbiettivo di mettere la nostra passione e il nostro modo di vivere lo stadio ad un bivio nel quale barattare i nostri valori, la nostra dignità, la nostra passione ed il nostro cervello con i loro sporchi giochetti di potere. Noi abbiamo scelto, cambia il nome non la sostanza… contro la tessera ad oltranza. |