Gabriele Sandri è stato raggiunto da un proiettile sparato in maniera diretta, cioè senza alcun tipo di rimbalzo, non ha colpito né l'asfalto, né il guard-rail dell'autostrada. E non solo. |
La traiettoria del colpo sparato dal poliziotto Luigi Spaccarotella contro la vettura nella quale era seduto il dj romano è dall'alto verso il basso. Ad esserne convinto è il perito balisto Vero Vagnozzi, nominato dalla famiglia del ragazzo morto l'11 novembre scorso nell'area di sosta di Badia al Pino, vicino Arezzo. Convinzioni che l'esperto ha sviluppato dopo i sopralluoghi eseguiti la scorsa settimana sul luogo della tragedia. Crede che l'agente abbia mirato proprio all'automobile? "Secondo quanto verificato sul posto, posso sostenere che il proiettile prima di colpire Gabriele Sandri non ha rimbalzato da nessuna parte". Si spieghi meglio. "Il proiettile se avesse colpito prima l'asfalto oppure il guard-rail si sarebbe deformato e sarebbe salito verso l'alto, perdendo anche velocità". L'agente indagato per omicidio volontario ha affermato di aver mirato alle gomme della Mégane, crede sia possibile? "Dal luogo dal quale avrebbe fatto fuoco il poliziotto non è possibile vedere i pneumatici dell'auto. Per accertare questa possibilità abbiamo anche effettuato una simulazione sulla vettura, riempiendo la macchina con lo stesso peso che avrebbe avuto al momento della tragedia". Quindi ha mirato proprio all'auto? "Posso confermare che Spaccarotella non poteva mirare alle gomme della Renault nella quale è morto il ragazzo, il guard-rail non permette di vedere i pneumatici". Quale la reazione della famiglia Sandri di fronte alle sue prime conclusioni? "È pienamente d'accordo, ma non per un sentimento basato sull'emotività, ma proprio sull'obiettività degli accertamenti, una convinzione che va al di là del dolore che sta vivendo la famiglia di Gabriele Sandri".
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