NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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DAVIDE LIBERO











«Tutta Italia lo sa che a Sora non c’è libertà»

 

FONTE:Sport People

 

 

Sora, stadio Tomei. Stagione 2024/2025. La cartina al tornasole, dopo anni di sfrenata e ingiustificata repressione nei confronti degli ultras locali, è la Curva Nord desolatamente vuota ogni domenica che i bianconeri giocano in casa. Diffide e minacce per una maglia o una sciarpa recante l’innocua scritta “Diffidati” hanno desertificato il tempio del tifo bianconero, facendo il giro d’Italia e inducendo anche numerose tifoserie ospiti a boicottare la trasferta in riva al Liri. Ultimi della lista, i ragazzi di Termoli. In un campionato entusiasmante, ricco di tifoserie storiche e zeppo di accesi confronti, il Tomei – a causa delle manie di protagonismo di qualcuno, che alla normale prevenzione e alla normale organizzazione preferisce il clima di terrore e di rappresaglia – è divenuto lo stadio da evitare. La trasferta da saltare per non rischiare gratuitamente una diffida per aver indossato una sciarpa la cui scritta è appena percettibile (e poi, in che modo inciterebbe alla violenza?).

Malgrado la Nord abbia deciso, ormai dalla fine dello scorso campionato, di non entrare in casa e seguire i propri colori solo e soltanto in trasferta (dove, fortunatamente, vigono altre leggi pur essendo sullo stesso territorio nazionale e lo striscione Ultras Liberi entra senza problema) prima del match contro il Termoli, disputato domenica scorsa, ha voluto rimarcare la scelta dei molisani esponendo un lungo striscione all’esterno dello stadio, in cui si ricorda che… ORMAI TUTTA ITALIA LO SA CHE A SORA NON C’È LIBERTÀ!