«Con 63.019 detenuti presenti è stata sforata la soglia simbolica delle 63 mila presenze in carcere, a fronte di soli 46.705 posti disponibili, con un sovraffollamento reale del 134,93%». E con un organico di polizia penitenziaria che soffre di oltre «20mila agenti mancanti, attese anche le assegnazioni soprannumerarie e illegittime in uffici ministeriali ed extrapenitenziari». A fare il punto dell’emergenza carceri è il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa che ha anche diffuso la notizia di altri due detenuti che si sono tolti la vita negli ultimi giorni, a Busto Arsizio e a Barcellona Pozzo di Gotto (qui è il terzo in sei mesi). Sono 58 i suicidi in cella dall’inizio dell’anno, e 32 gli altri decessi per cause ancora da accertare.
«Una mattanza», la definisce Di Giacomo, segretario generale del S.Pp, che denuncia: «Il detenuto che si è tolto la vita a Busto Arsizio (un italiano di 61 anni, ndr) era in carcere da soli 10 giorni, a conferma che l’allarme che abbiamo lanciato da tempo per concentrare attenzione ai detenuti nei primi giorni è reale e purtroppo ignorato». Mentre a Pozzo di Gotto la vittima è un uomo di 48 anni, di nazionalità indiana, arrestato nei mesi scorsi per maltrattamenti in famiglia. A Busto Arsizio «i posti regolamentari sono 240 – riferisce il consigliere regionale lombardo dem, Astuti – mentre attualmente vi si trovano oltre 400 persone» al netto della «già grave carenza di personale che rende impossibile garantire sicurezza e dignità».
Numeri in linea con i dati diffusi dalla Uilpa che parla di «punte del 173% in Puglia, del 160% in Molise, del 154% in Lombardia e del 150% nel Lazio».
Eppure, a pochi giorni dalla riapertura dei lavori parlamentari dopo le ferie estive, nessuna proposta che contrasti davvero l’emergenza sovraffollamento ha ancora trovato una convergenza politica possibile. Sul piatto, solo il piano di edilizia penitenziaria che, come dice il segretario Uilpa, De Fazio, fa annaspare il commissario straordinario Doglio «in bandi di gara imprecisi per poche centinaia di posti da ricavare con moduli prefabbricati in stile Albania». Alla Camera, il dem Merola (commissione Finanze) ieri ha rivolto un nuovo appello alla maggioranza affinché voti a favore della pdl Giachetti sulla liberazione anticipata speciale.
Mentre al Senato il presidente La Russa e la dem Rossomando stanno lavorando insieme ad un testo per automatizzare la detenzione domiciliare per i detenuti con buona condotta che abbiano una pena residua di 18 mesi (esclusi reati ostativi). Ma la convergenza trasversale che sembrava a portata di mano grazie all’impegno di La Russa, al momento non è neppure all’orizzonte. |