NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

26 MARZO 2000

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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DAVIDE LIBERO











Carcere e Covid, per le rivolte il pm chiede «300 anni di pene»

 

Fonte: il manifesto

 

Rivolte ai tempi del Covid: 12 detenuti morti e 300 anni di carcere

 

 

Oltre 300 anni di reclusione per devastazione e saccheggio. È la richiesta del pm di Pavia per 43 detenuti o ex detenuti, imputati nel processo per la rivolta scoppiata nel carcere cittadino di «Torre del Gallo», la sera dell’8 marzo 2020. Sovraffollamento e restrizioni anti-Covid furono un mix esplosivo, nei primi giorni della pandemia segnati infatti da proteste in 27 istituti del Paese.

Il reato di rivolta, previsto nel dl Sicurezza, era ancora solo nei desiderata di certi sindacati di PolPen, ma quell’ondata nazionale di tumulti si concluse con ben 12 detenuti morti (i familiari chiedono ancora verità).

Nel processo di Pavia, la cui sentenza è attesa per il 18 dicembre, il pm ha chiesto condanne che vanno dai 5 anni e 4 mesi fino a 10 anni e 8 mesi per chi è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale. Richiesta invece l’assoluzione per 15 imputati, mentre altri ancora erano già stati giudicati durante l’udienza preliminare. A causa dell’alto numero di imputati e di familiari che assistono al processo, e in mancanza di un’aula adeguata nel tribunale di Pavia, le udienze si svolgono nella chiesa sconsacrata di Santa Maria Annunciata.