Il Consiglio di Stato boccia il Daspo fuori contesto |
FONTE:Sport People |
Se già il daspo fosse di per sé un abominio dal punto di vista costituzionale, con poteri di limitazione della libertà personali lasciati nella mani dei questori (senza passare da un giudice), il daspo fuori contesto è riuscito a peggiorare le cose sforando i limiti dello Stato illiberale. Caldeggiato da Piantedosi, lo strumento ha registrato una recrudescenza di erogazioni gratuite e del tutto decontestuali. Come capitato a un tifoso del Toro che quattro anni orsono aveva patteggiato un anno per alcune piantine di marijuana coltivate in casa. A stretto giro, dalla questura di Torino gli è arrivato un daspo fuori contesto di 5 anni con firma per via della sua vicinanza agli ambienti del tifo granata. Stessa sorte era toccata ad altre 16 persone per il saluto romano alla commemorazione di Acca Larenzia a Roma. Oltre alla prevedibile apertura del fascicolo in Procura e al relativo rinvio a giudizio per apologia del fascismo, gli stessi si sono visti raggiungere da daspo fuori contesto in virtù delle loro frequentazioni allo stadio. Quanto sia solido e contestualizzato il legame giuridico fra le due cose, lo dice il nome stesso del provvedimento: questa nuova versione del daspo come panacea di tutti i mali che si rincorre da Minniti in poi, è appunto non solo fuori contesto ma persino fuori da ogni logica giuridica. Questa volta però non lo diciamo solo noi addetti del settore per una sorta di sensibilità all’argomento o empatia con le vittime, ma lo ha decretato il Consiglio di Stato che ha sospeso il daspo fuori contesto del tifoso granata assistito dagli avvocati Reineri e Labbate, stessa sorte che era toccata ai 16 “daspati” di Roma seguiti dagli avvocati Contucci e Adami. L’auspicio è che davvero i verdetti facciano giurisprudenza e che certi precedenti possano indurre i legiferanti a procedere con maggiore oculatezza. Perché se è prevedibile e persino naturale che lo Stato di diritto fondi la sua esistenza sulla dura inflessibilità delle leggi, non è affatto normale che si degeneri in Stato di Polizia, dove appunto, gli stessi esponenti delle forze dell’ordine si sostituiscano al Potere Giudiziario dispensando a piene mani provvedimenti restrittitivi camuffati da sanzioni amministrative vidimati da GIP frettolosi. |
MF |