"Da anni seguo il Padova da abbonato e molte volte anche in trasferta in curva. Ma quest'anno per protesta non farò la tessera del tifoso: la trovo inutile e lesiva del diritto di libertà dei tifosi". Questa la posizione dell'assessore provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto che a Padova è in prima linea nella protesta che anche nel capoluogo euganeo sta montando circa l'applicazione delle nuove norme volute dal ministero dell'Interno. "La tessera del tifoso - continua l'esponente del Pdl - non porta nessuna garanzia di sicurezza, ma al contrario secondo la mia esperienza causerà nuovi problemi e nuovi rischi, se possibile anche peggiori rispetto alla situazione attuale. Anzi, da una parte rischia di creare ulteriori incidenti, dall’altra finisce per vessare i cittadini onesti. La Tessera del Tifoso non è un titolo obbligatorio per entrare allo stadio. Chi non la sottoscrive potrà comunque vedere la partita acquistando i biglietti per ogni singolo incontro. Solo che, in caso di trasferta, le tifoserie sprovviste di tessera e persino coloro che sono stati sottoposti al Daspo, saranno dirottati in tutti i settori escluso quello degli ospiti. Il che, in poche parole, significa mescolare tra loro i tifosi delle due squadre con conseguenze evidenti. Di sicuro questa non è sicurezza. Vorrei ricordare, inoltre, che le violenze si verificano soprattutto fuori dagli stadi, dunque la mano dura va applicata verso chi viola la legge e si rende responsabile di atti di violenza. Rifarsi sui tifosi che già si rendono disponibili ad acquistare il biglietto fornendo il proprio nome e cognome, significa violare il diritto di libera circolazione delle persone. Nella pratica, diventa uno strumento liberticida che nega la possibilità di una famiglia, un gruppo di amici o di appassionati di trascorrere un pomeriggio sereno allo stadio".
|