È stato rinviato a giudizio Massimo Pigozzi, il poliziotto di 46 anni accusato di aver stuprato due prostitute romene e di averne palpeggiate altre due nello spogliatoio della questura. Il processo è fissato al primo dicembre presso il tribunale penale. Lo ha deciso il gip Roberta Bossi nell’udienza preliminare di stamani. Si è appreso anche che il ministero degli Interni si è costituito parte civile per due motivi: per il danno diretto in relazione all’abbandono del posto di lavoro e per il danno all’immagine. Una delle parti offese, tramite il suo legale, si è invece costituita parte civile e chiamerà il ministero come responsabile civile. Gli episodi risalgono alla primavera-estate 2005. L’accusa nei confronti di Pigozzi che è difeso dagli avvocati Nicola Scodnik e Alessandro Vaccaro, è quella di violenza sessuale aggravata. L’inchiesta è stata condotta dal pm Ranieri Vittorio Miniati. Il poliziotto che era in servizio presso le camere di sicurezza della questura, era stato accusato dalle romene che si trovavano in stato di fermo, di essere state fatte uscire dalla cella ed accompagnate nello spogliatoio dove sarebbero avvenute le violenze sessuali. Uno stupro e un palpeggiamento sarebbero avvenuti nel maggio 2005 ed altrettanti nell’agosto dello stesso anno. Pigozzi fu condannato a tre anni e due mesi (in primo e secondo grado) nel processo per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del luglio 2001 a Genova perché accusato di aver divaricato le dita di una mano a una persona che era stata fermata provocandogli lesioni gravi. Al momento Pigozzi è in aspettativa dalla polizia e lavora in una pubblica assistenza.
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