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Flop Coppa Italia: la formula annoia e i tifosi sono sempre meno

 

FONTE: Panorama

 

Nelle prime quattro partite degli ottavi solo il 15% dei posti disponibili allo stadio è stato riempito. Peggio di tutti il Milan, si salva solo la Juventus.
Sempre peggio. Mentre le società sperano che si possa introdurre il metodo inglese per la gestione degli stadi di proprietà i tifosi sugli spalti sono sempre meno. La settimana che va concludendosi è stata l'emblema perfetto di una passione che si sta via via spegnendo, soffocata dalle tante limitazioni, come la tessera del tifoso, e boicottata dalle tv a pagamento. Lunedì scorso è andato in scena il triste spettacolo del Luigi Ferraris con un solo tifoso dell'Udinese nel settore ospiti: una scena che ha fatto sorridere distraendo però dalla cruda realtà di una cultura del tifo sempre più in difficoltà. Le prime quattro partite degli ottavi di coppa Italia hanno fornito dati emblematici su una competizione che soffre ancor di più questa crisi di seguito.
Su un totale di 232.108 posti disponibili nei quattro stadi in cui si sono svolti gli incontri (Juventus Stadium, San Siro, Olimpico e Tardini), sono stati staccati solamente 34.951 biglietti, il 15,05% del totale. Ancora una volta peggio di tutti ha fatto il Milan che, in una serata nevosa e fredda, contro la Reggina ha raccolto 3.661 paganti su 80.018, il 4,57% del totale. A Parma si sono registrati 2.589 paganti su 28.783 posti, l'8,9%, mentre all'Olimpico gli spettatori erano 9.769 su 82.307, pari all'11,8%. Meglio di tutti ha fatto la Juventus che contro il Cagliari è riuscita a portare allo stadio 18,932 paganti su 41.000 di capienza, il 46% del totale nonostante la contemporanea diretta tv. Quel che convince sempre meno è però la formula del torneo, snobbato da tutte le società fino alle semifinali.
Riserve e giocatori spesso fuori dai progetti tecnici dei club vengono schierati nelle partite di coppa Italia come se si trattasse di un campionato B. Una svalutazione forte per un trofeo che negli anni ha conservato un fascino e un blasone non da poco, un destino prevedibile dopo la cancellazione della coppa delle Coppe. In tanti sostengono che al momento della cessione dei diritti tv sulle partite bisognerebbe inserire clausole che vincolino i club all'utilizzo di almeno 3/4 dei titolari, una forzatura che sarà però difficilmente applicabile. Anche in questo caso bisognerebbe guardare verso l'Inghilterra per prendere d'esempio la FA Cup,
La FA Cup è la più antica manifestazione tuttora regolarmente disputata, inizialmente intesa per club dilettantistici, fu aperta dieci anni dopo anche al professionismo. Il fascino della FA Cup sta proprio nel suo valore storico e nel sogno di ogni club, il double, l'accoppiata Premier League e coppa d'Inghilterra. Ogni partita vede la massima partecipazione da parte del pubblico, non solo per la storia del torneo ma anche per la tipologia del tabellone che permette a qualsiasi squadra di ogni serie di potersi giocare le proprie carte contro i club delle serie superiori. L'esatto opposto della coppa Italia che da ormai troppi anni viaggia sullo stesso binario: fastidio per i club a inizio stagione, obiettivo di basso profilo con la primavera. La fuga del pubblico continua, le altre quattro partite in programma per gli ottavi il 18 e 19 dicembre potrebbero essere un'ulteriore conferma.