Da Milano a Palermo, con regole, norme e consuetudini diverse, per deputati, sindaci, assessori e consiglieri comunali c'è quasi sempre un tagliando a disposizione per vedere il calcio, un concerto o uno spettacolo teatrale. E, spesso, la motivazione è che lo stadio è del comune. Qualche società (Juvenrus, Roma, Torino) ha stretto i cordoni, ma i vip della politica trovano sempre posto ROMA - Non c’è nemmeno bisogno del trito e ritrito "lei non sa chi sono io". Per tanti consiglieri comunali, assessori, presidenti di Regione e su fino ai parlamentari, il biglietto omaggio è proprio un diritto, sancito in convenzioni e statuti. E non c’è spending review che tenga. Allo stadio Olimpico o a San Siro, al Gran Premio di Monza, alla prima del Teatro Regio di Torino o al Massimo di Palermo, i politici continuano a usufruire di benefit, inviti istituzionali, posti riservati. Insomma, entrano gratis, e talvolta si portano pure familiari e amici. Privilegi della casta duri a morire.
Porte aperte all'Olimpico. Perché nessuno crede davvero che i vari Gasparri, Cicchitto, D’Alema, Veltroni, Storace, frequentatori della tribuna autorità dello stadio Olimpico, pagheranno il biglietto, ora che il nuovo presidente del Coni Giovanni Malagò ha abolito la tessera per lo stadio Olimpico ai parlamentari. Per dirla con le parole di Roberto Giachetti, neo vicepresidente della Camera, è stata "una mossa utile per eliminare il benefit ai peones del Parlamento, ma i “ big” continueranno a mandare i fax all’ufficio Relazioni esterne del Coni e a farsi accreditare. Per le partite di calcio, per gli Internazionali di Tennis o per i mondiali di nuoto. Non gli viene detto mai no". In effetti tra i circa 1600 posti della tribuna autorità e delle due tribune d’onore dell’Olimpico, ce ne sono 120 riservati al Coni e assegnati a discrezione con biglietti omaggio. Finché questi non saranno eliminati del tutto, e se ne sta parlando, parlamentari, leader di partito, consiglieri regionali e comunali romani, continueranno a entrare gratis. È solo una questione di sapere a chi mandare il fax. Prima erano inviati direttamente agli uffici stampa di Roma e Lazio. E ancora si ricordano quelli intestati alla segreteria dell’onorevole Maurizio Gasparri per richiedere biglietti gratis, per lui e per i familiari. Altri suoi colleghi sono arrivati a chiederne cinque "per la scorta", salvo poi presentarsi con gli amici. Da quando però è diventato presidente della Roma l’americano James Pallotta la pacchia è finita. Tolti gli omaggi, tutti i posti della tribuna centrale sono stati messi in vendita con gli abbonamenti Premium, salvo una manciata di tagliandi per le associazioni di disabili. Quando gioca in casa la Lazio, invece, è il presidente Lotito a gestire personalmente un migliaio di biglietti della tribuna centrale. Alcuni li fa pagare, gli altri li dà gratis a personalità politiche, amici, vip, imprenditori. A seconda di chi suscita il suo interesse in quel momento.
Consigliere&tifoso. A Firenze prima di ogni partita della Fiorentina allo stadio Artemio Franchi arrivano sulla scrivania del sindaco rottamatore Matteo Renzi 126 biglietti omaggio, di cui 16 per la tribuna autorità. La spartizione, gestita dalla sua segretaria personale e dalla segretaria del vice sindaco, è degna di un chirurgo: 54 vanno a consiglieri e giunta (sindaco, assessori e capigruppo hanno diritto alla tribuna autorità), 5 ai presidenti di quartiere, 30 a società sportive, oratori servizi sociali. Quello che resta, circa 25 omaggi, è a discrezione di Renzi e del vicesindaco. Invitano chi vogliono. È una delle clausole della convenzione che il comune ha stipulato nel 2010 con la Fiorentina: per lo stadio e i campetti laterali la società versa 950 mila euro a Palazzo Vecchio, più 2390 biglietti gratis all’anno, ai politici locali. "E più volte ho assistito allo scambio dei tagliandi tra assessori e consiglieri – racconta Tommaso Grasso, dei Radicali – per questo chiediamo che vengano aboliti del tutto". Ai consiglieri fiorentini, per statuto, spetta anche uno sconto del 15 per cento per i concerti allo stadio, nonché ingressi omaggio per tutte le iniziative che si tengono al Mandela Forum e al Palazzo Strozzi. Va peggio (o meglio, a seconda di come la si vede) a Milano. Per ogni evento che si tiene allo stadio Meazza, che sia una partita di Inter e Milan o un concerto, in automatico arrivano agli 80 consiglieri comunali 2 biglietti gratis. Altri 160 sono gestiti dalla segreteria del sindaco Pisapia. "I miei li metto all’ asta, gratuitamente, su Facebook", spiega Marco Cappato, consiglieri dei Radicali che nell’ottobre del 2012 ha pubblicato tutti i nomi di chi aveva usufruito degli omaggi. E vennero fuori, per un concerto di Bruce Springsteen, i nomi di Pisapia, di Basilio Rizzo presidente del consiglio comunale, di Gabriele Albertini. Giunta e consiglieri hanno poi i biglietti per i teatri della città. Il Movimento 5 Stelle ne ha contati 2.608 quelli regalati dalla Scala ai politici in poco meno di un anno. Non solo. I consiglieri di Monza e di Milano vengono invitati formalmente anche all’autodromo per il Gran Premio di Monza. Però per avere l’accredito devono fare domanda all’Aci di Milano, e non sempre lo ottengono. Non è il caso di Roberto Formigoni, grande appassionato di automobilismo, più volte presente sulle tribune a ridosso della pista. A Torino sono un po’ più di manica stretta. La Juventus invita i consiglieri comunali e regionali per "un atto di cortesia", ma i biglietti omaggio arrivano solo se c’è la richiesta dell’interessato e solo per un posto. Il Torino mette a disposizione una tribuna al Comunale per i politici locali, ma ci sono appena 18 posti. E al sindaco è garantita la tessera annuale (Piero Fassino è andato una volta sola l’anno scorso). I consiglieri torinesi però, come racconta Silvio Viale, presidente dei Radicali, entrano gratis al Teatro Regio e allo Stabile.
Il manuale Cencelli della biglietteria. Scendendo al Sud, la musica non cambia. A Napoli ogni domenica sono almeno cento i biglietti omaggio messi a disposizione di consiglieri comunali, provinciali, regionali, deputati e senatori. Il sindaco, Luigi de Magistris, tifoso sfegatato della squadra azzurra, siede sempre accanto al presidente De Laurentiis in tribuna d’onore. Ma se a Napoli non è istituzionalizzato il biglietto omaggio, anche se poi la società fa entrare quasi tutti, a Palermo l’ingresso al Barbera è un benefit riconosciuto nello statuto, insieme a computer e telefonino. Fino allo scorso anno i cinquanta consiglieri comunali palermitani non solo avevano diritto allo stadio, ma anche a un pacchetto di biglietti per le curve. Tagliandi che, chiaramente, davano poi liberamente ad amici, parenti ed elettori. Aprendo così una sorta di mercato parallelo del favore. "Da quest’anno, invece, abbiamo eliminato i biglietti per le curve, rimangono soltanto quello per la tribuna centrale che riguardano i singoli consiglieri", dice il presidente di Sala delle Lapidi, Salvatore Orlando, dell’Italia dei Valori. Nel dettaglio i consiglieri hanno a disposizione 12 posti in tribuna vip e altri 38 nella zona laterale. Prima di un Palermo-Juventus l’ex presidente del Consiglio comunale per assegnare i 12 posti in tribuna vip è stato costretto addirittura ad utilizzare il manuale Cencelli, assegnandoli in base alla grandezza dei gruppi: così al Pdl ne sono toccati cinque, due all’Udc e uno solo a Pd, Mpa e Idv. E la folta truppa dei deputati e senatori palermitani? "Entriamo gratis, basta fare almeno una settimana prima una richiesta al Palermo Calcio", dice un ex deputato del Partito democratico. Un sindaco tifoso e presente allo stadio è certamente quello di Catania, Raffaele Stancanelli. Con al seguito, spesso, assessori e consiglieri comunali che hanno la possibilità di ritirare al botteghino del Massimino un biglietto per la tribuna d’onore, basta che ne facciano richiesta qualche giorno prima: "Ma abbiamo eliminato qualsiasi tipo di abbonamento gratuito", assicura il sindaco Stancanelli. A Lecce invece lo scorso anno il sindaco azzurro Paolo Perrone aveva detto "basta", dopo le polemiche e la richiesta di fermare ingressi omaggio arrivata dal Partito democratico. "Non avremo più alcun ingresso allo stadio", aveva tuonato. Così, in effetti, per la scorsa stagione consiglieri, assessori e sindaco non hanno avuto ingressi omaggio. Passato il clamore delle polemiche, però, e con il Lecce in Lega Pro, alcuni abbonamenti ai politici rappresentanti del Comune sono stati attivati, come ammettono dalla stessa società salentina. Chi ha oggi l’abbonamento gratuito: "Una ventina di consiglieri, e il sindaco Perrone", dicono dal Lecce Calcio.
"Lei non sa chi sono io". Anche quando si tratta di grandi concerti, i manager sanno già che arriveranno decine di richieste per accaparrarsi qualche ingresso gratuito: "È accaduto ad esempio per i concerti di Battiato e di Sting dello scorso anno - racconta un imprenditore siciliano - per i quali abbiamo dovuto dare almeno sessanta biglietti omaggio a politici vari, dall’assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida, al presidente dell’Ars Francesco Cascio, entrambi seduti in prima fila. Ma qui è una cosa normale, nessuno si scandalizza. Specie se i politici in carica hanno ruoli istituzionali". I benefit non finiscono qui. I consiglieri del Comune di Palermo, ancora loro, hanno diritto anche all’ingresso gratuito per i concerti del Teatro Massimo e per la stagione lirica. "Tranne per le prime, ci sono in media cinque biglietti a concerto a disposizione dei consiglieri", dicono da Palazzo delle Aquile. Considerando le repliche, alla fine i consiglieri non pagano mai se vogliono vedere uno spettacolo. "Una volta – raccontano nell’ ufficio stampa di Barley Arts, una delle maggiori agenzie di organizzazione di concerti – per il concerto di Springsteen all’ Olimpico nel 2009 ci arrivò la richiesta per 8 biglietti da parte di un parlamentare sconosciuto. Disse che erano un suo regalo per la scorta, ma erano 320 euro di biglietti e non glieli abbiamo dati". Se non sborsava neanche un centesimo, che regalo era? |