Il bellissimo campionato disputato dai biancorossi nella stagione 1974 – 75 ha creato intorno alla società ed intorno alla squadra un entusiasmo che resiste alla parentesi estiva e si proietta anche nella stagione successiva. La rosa però è destinata a cambiare: assieme a Chiodi e Zanetti, infatti, parte anche il bomber Pulitelli ceduto all’Alessandria per una grossa cifra. Domenica 14 settembre 1975 parte il campionato del Teramo, Serie C, Girone B. Assieme ai biancorossi ci sono gli abruzzesi del Chieti e gli acerrimi nemici del Giulianova. Il Teramo parte subito bene con 5 punti in 3 partite e nel corso di tutta la stagione la squadra non deluderà le aspettative dei tifosi. Un campionato di tutto rispetto quindi, il Teramo chiude la stagione addirittura al terzo posto con 44 punti dietro a Rimini e Parma. La stagione successiva si apre con una calda estate. Molte le critiche per lo smantellamento della squadra, il Presidente Carmine Pedicone impone a tutto lo staff tecnico la ferma volontà di far ritornare nel glorioso Comunale l’ex Pulitelli, reduce da una stagione non entusiasmante ad Alessandria. I tifosi della Est lo aspettano a braccia aperte, la tifoseria grazie a questa operazione riacquista fiducia nella società. La squadra si dimostra all’altezza della categoria ancora una volta, anche se non si ripetono i grandi risultati del campionato precedente. Nella stagione 1976 – 77, infatti, il Teramo arriva soltanto a metà classifica, con 36 punti. La salvezza comunque è raggiunta senza patemi d’animo. Da segnalare, per gli amanti dei numeri, il rapporto presenze-gol fatti di Pulitelli: 36 presenze - 15 gol. Capocannoniere del campionato, ancora una volta con la maglia biancorossa. Il campionato 1977 – 78 segna il passaggio all’agognata serie C1. Il Teramo infatti godrà della riforma del campionato che prevedeva il passaggio alla serie C1 per le squadre classificate dal secondo al dodicesimo posto. La squadra di Mister Bruno raggiunge i 40 punti chiudendo il campionato al settimo posto. 1978 – 1979: il primo campionato della nuova serie C1. Il Teramo è incluso nel difficile girone B: tante le trasferte al sud, Reggina, Catania, Cavese, Salernitana gli ostacoli più grandi. Nonostante ciò la squadra fa del Comunale la sua roccaforte, guadagnando importanti punti salvezza tra le mura amiche. La serie C1 è al sicuro. Nella stagione che segna il passaggio dagli anni settanta agli ottanta il Teramo deve affrontare una grossa crisi. La spaccatura tra la vecchia dirigenza e i nuovi sembra insanabile. I due gruppi sono contrapposti, l’Avv. Giuseppe Lettieri affianca il gruppo dei “vecchi”, l’Avv. Lino Nisii invece affianca il gruppo dei “nuovi”. Nella mattinata di mercoledì 16 settembre viene annunciata che la crisi societaria è risolta. Il nuovo Presidente è Piero Chiodi, ora la parola spetta al campionato. Un campionato che non rispetta le aspettative iniziali, i biancorossi infatti sono costretti alla retrocessione in C2 relegati all’ultimo posto della classifica con 25 punti. L’ambiente adesso si aspetta una stagione di C2 degna della maglia e della città per risalire subito in C1. Nel campionato 1980 – 81 avviene un altro cambio di presidenza. Il nuovo dirigente è Ercole de Berardis, che non nasconde alla tifoseria la ferma volontà di tornare in C1. Nonostante le sue dichiarazioni il Teramo raggiunge soltanto la salvezza a metà classifica. Intanto Bruno Piccioni abbandona il calcio attivo, con la maglia del Teramo ha disputato la bellezza di sette stagioni, 233 partite, ed ha realizzato complessivamente 11 reti. 1981 – 1982, cambio d’allenatore. Ora a guidare i ragazzi c’è Dino Panzanato ex giocatore di Napoli ed Inter. Il Teramo però anche questa volta non raggiunge la C1, stesso epilogo che si ripeterà nella stagione successiva, quella 1982 – 1983. Per la terza categoria nazionale si dovrà aspettare e riprovare il campionato successivo. |