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Tessera "contro" il tifoso Maroni, adesso che farà?

 

Tratto da Repubblica

 

Egregio Ministro Roberto Maroni, scusi se insistiamo ma la tessera del tifoso, così com'è, è del tutto inutile. Non solo: penalizza le persone per bene, i padri di famiglia (come da numerose lettere che ci stanno arrivando). Non è vero che è servita per debellare la violenza negli stadi: già lo scorso anno c'era stato un calo di incidenti e se adesso la situazione è migliorata (ed è vero che è migliorata) il merito principale è della maggiore attenzione e organizzazione di alcune questure. Mi riferisco in particolar modo a quella di Roma: si sono disputate partite delicate come il derby e Lazio-Napoli senza incidenti (inoltre rispetto allo scorso anno sono raddoppiati i Daspo). Si è disputato il derby di Sicilia, Palermo-Catania, con la presenza dei tifosi etnei: merito del comportamento dei tifosi, delle due questure e anche dei presidenti Zamparini e Pulvirenti. La tessera del tifoso che c'entra? Niente, egregio Ministro: anche perché di fatto i questori l'hanno abolita, non ne tengono assolutamente conto. Altrimenti avrebbero problemi ancora maggiori di quelli che già hanno. Soprattutto con le trasferte dove il settore riservato alle tifoserie ospiti (quelle con tessera del tifoso) è quasi sempre deserto mentre i tifosi non tesserati si mischiano con i sostenitori di casa, creando (a volte) grossi problemi. Se ne è accorto lo stesso Maroni (era ora...): "Stiamo monitorando queste situazioni, dobbiamo intervenire sugli irriducibili che non vogliono la tessera e vanno in trasferta ma non siedono nel settore ospiti: ma nel complesso i risultati sono positivi". Gli irriducibili, come li chiama Maroni, sono la stragrande maggioranza dei tifosi che vanno in trasferta: che facciamo, li lasciamo a casa?
Intervenuto ai microfoni de La Politica nel Pallone di Gr Parlamento, Maroni ha annunciato anche l'intenzione di voler inserire la legge sugli stadi nel decreto sicurezza: "Ho presentato il decreto per la sicurezza stadi che prevede l'estensione della flagranza differita, poi c'è la legge sugli stadi che è ferma in Parlamento da troppo tempo e non si capisce perché: spero di inserire questo pacchetto in sede di conversione del decreto". La legge adesso è all'esame della commissione cultura della Camera: va avanti con lentezza esasperante dall'11 maggio scorso. "Gli stadi di proprietà aiuterebbero anche sul fronte della sicurezza", ha detto Maroni: e ha ragione ma non sembra che i club siano particolarmente preoccupati, a parte qualche presidente che già fiutava il business...
"I feriti sono diminuiti del 50% e del 40% il numero degli incontri con incidenti, mentre la media degli spettatori è aumentata nonostante il calendario spezzatino", ha ribadito Maroni in radio. Il ministro ha anche assicurato di volere "eliminare reti e barriere negli stadi fra campo e tribune entro il 2013. Lo stadio deve essere luogo di gioia e non di separazione". Giusto: ma lasci perdere la tessera del tifoso che non serve a nulla.