Più fatti e meno burocrazia. Così, magari, si riempiono di nuovo gli stadi di pubblico. Il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi rompe gli indugi e sulle colonne della ‘Gazzetta dello Sport’ interviene sugli strumenti di accesso allo stadio e sulla qualità delle infrastrutture sportive che si garantiscono agli spettatori durante una partita di calcio. Nel suo intervento Abodi riconosce i risultati raggiunti grazie agli interventi dell’Osservatorio con anche la Tessera del tifoso, che ora però va superata in favore di strumenti più flessibili: “La nominatività del biglietto – scrive Abodi – è stato lo strumento che ci ha consentito di impedire l’accesso agli impianti di migliaia di usurpatori del titolo di tifosi… Piuttosto mi permetto di contestare l’utilità della Tessera del tifoso, i limiti tecnologici nella certificazione in tempo reale del diritto di accesso di una persona, l’obbligo del documento per un bambino, il divieto – altro esempio emblematico – di entrare con un ombrello in stadi spesso scoperti”. Lo spunto per l’intervento, da parte del numero uno della Lega Serie B, arriva dai fatti di cronaca che fanno ritornare all’attenzione dell’informazione “l’insopportabile difficoltà che troppo spesso rende complesso, frustrante e disincentivante l’acquisto di un biglietto per entrare in uno stadio dentro il quale, una volta compiuta l’impresa, non regnano certamente la comodità e i servizi”. E proprio sulle infrastrutture si concentra la seconda parte dell’intervento del presidente Abodi. E’ un richiamo, al rispetto di un impegno preso dal Governo durante la sua investitura: “Il premier Letta nei discorsi di insediamento al Senato e alla Camera ha affrontato, per primo nella storia repubblicana (!), i temi dello sport e delle infrastrutture sportive. Con quello che succede in questi giorni sono a disagio a richiamare quell’impegno, ma anche nelle emergenze bisogna avere la capacità di dare un senso di normalità alle agende nei vari settori… testimoniando concretamente il senso dell’opportunità di contribuire alla crescita e allo sviluppo”. |