Non tutto il marcio può passare, non tutte le porcate possono restare impunite. Il destino, a volte beffardo e ingiusto, ogni tanto regala anche qualche sacrosanta sconfitta a chi merita di perdere. E il perdente di turno è l’abile ideatore di una delle più grandi e clamorose farse del recente passato, la ben nota ‘tessera del tifoso’, ossia il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Scovata la furba e astuta mossa propagandistica, il personaggio in questione decise (più o meno due anni fa) di imporre al mondo del calcio tale provvedimento, un finto strumento di salvaguardia della sicurezza all’interno degli stadi, messo a punto con tre scopi reali: acquisire qualche voto in più tramite la già citata propaganda pubblica; lucrare per via dei fini economici della suddetta tessera (gratis per gli abbonati, costo unitario di dieci euro per i non abbonati) e infine allontanare sempre più la gente dagli stadi, favorendo gli incassi delle pay tv (un’astuta mossa del governo Berlusconi per coadiuvare le reti televisive…di Berlusconi). Il buon Maroni ha impiegato mesi per portare avanti una campagna ignobile e falsa, basata su evidenti bugie e verità mai dimostrate. Che la tessera del tifoso fosse uno strumento inutile lo si era capito fin da subito, analizzando gli aspetti più semplici del provvedimento. Come si può con semplici e banali schedature singole controllare l’intero mondo del tifo e della delinquenza? Semplice: non si può. Tale carta, come detto, serve ad altro. A muovere interessi, voti e tanti soldi anche per le società calcstiche (che non si sono minimamente opposte a questa ignobile truffa perpetrata ai danni della gente). La legge ha ottenuto tutti i suoi scopi ‘reali’, quelli ‘mai svelati’ per non rivelare l’inganno. La propaganda ha avuto effetto, tante persone in buona fede hanno creduto alle fesserie blaterate nel tempo dal ministro Maroni. Molti non abbonati hanno sottoscritto la tessera inaugurando un giro di denaro considerevole e la stragrande maggioranza dei tifosi ha ormai abbandonato gli impianti optando per le televisioni a pagamento. Il giochino, dunque, è disgutosamente ben riuscito. E la violenza negli stadi è stata finalmente sconfitta? La sicurezza totale è garantita? Ovviamente no, figuriamoci. Con la tessera del tifoso, in teoria, ogni singola persona dovrebbe non aver problemi e non subìre alcun divieto d’ingresso in nessun impianto italiano. Invece la situazione è rimasta la stessa di un anno fa, allorché la card ancora non era ufficialmente in vigore. In occasione di gare considerate a rischio vengono presi provvedimenti duri di limitazione e i tifosi son costretti a restare a casa pur in possesso dell’ignobile tesserina. Insomma, non è cambiato nulla in tema di stadio. Ma è cambiato molto per chi prima amava passare una domenica di sport e passione, ed ora viene maltrattato dalla vergognosa politica d’interesse privato da parte di coloro che in teoria dovrebbero tutelare gli interessi dei cittadini. La tessera del tifoso è stata ufficialmente sconfitta dai fatti e dalla storia. L’auspicio è che entro breve tempo venga posto fine all’esistenza di questa inutile, ingannevole e disonesta porcheria. |