Già da qualche periodo l' allenatore del Teramo nelle sue interviste parla di indifferenza nei confronti della squadra che rappresenta la nostra città. Innanzitutto non accettiamo certe polemiche da allenatori, giocatori e da coloro che vivono in base ai soldi e non alla passione... questo aspetto è innegabile nel calcio di oggi, in un calcio in cui l’attaccamento alla maglia non esiste più, e che è stato sovrastato dall’ esclusivo interesse ad un contratto più conveniente o ad una categoria più importante. Non discutiamo la professionalità del mister sino ad ora dimostrata, ma mettere becco in questioni non di propria competenza e che comunque non si conoscono è un’offesa per i tifosi, i veri tifosi del Teramo che hanno sempre espresso una vera passione disinteressata da qualsiasi fattore!! L’indifferenza che lui sta riscontrando meriterebbe molta ma molta chiarezza: siamo d’accordo che la piazza Teramana da anni risulti condizionata dai risultati e che una C2 abbia allontanato dallo stadio i "tifosi dal palato fine" (ma non è certo un mercenario qualunque a poter dare questi giudizi) o che la stampa sia spesso molto critica nei confronti del Diavolo, per il resto dimostra di aver capito poco o nulla. Farebbe meglio a tacere sullo squallore e la freddezza dell’attuale Comunale, figlie comunque di queste leggi. A Teramo, a scaldare anche il cuore dei più freddi ci ha sempre pensato il tifo degli ultras, quel tifo che va oltre ogni cosa e che si è sempre manifestato secondo determinate usanze, con passione, calore e colore, che risultano criminalizzate dal vergognoso Decreto-Amato!! I momenti difficili e le delusioni vissute sono innumerevoli, ma proprio a questi momenti negativi, a Teramo, gli ultras sono stati capaci di rispondere con maggior orgoglio, con la semplice convinzione che è nella difficoltà che si dimostra la propria fede, una fede che però necessita della possibilità di esprimerla. Stare a fare i pupazzi non è dignitoso, nessuna cosa è più preziosa della libertà di tifare!! Analizzando la situazione attuale, oltre al fatto che i tifosi da risultato si siano distaccati dal Diavolo, c’è da dire che tanti ragazzi giustamente hanno scelto la strada di DISERTARE LA CURVA, proprio in rispetto di ciò in cui si è sempre fatto... è un’altra cosa signor Rossi!! La Curva infatti rappresenta quel territorio in cui poter dare sfogo alla propria creatività, in cui poter stare insieme per tifare i colori che si amano in cui potersi esprimere con ogni mezzo di tifo. Ed al giorno d’oggi il tutto è stato vietato da leggi che hanno l’obiettivo di incentivare il calcio dei miliardi e che ostacolano quella popolarità e quei valori che gli ultras hanno sempre sostenuto. Il fenomeno ultras, che ha radici ultra-quarantennali, ha subito un' ipocrita criminalizzazione utile al nuovo corso che il calcio sta seguendo, quello fatto di business, partite truccate, doping, pay-tv e di credibilità pari a zero! Il calcio è morto e quindi ha voltato le spalle a tutto ciò che lo ha reso unico. Bisognerebbe piuttosto interrogarsi sui provvedimenti dell’ "Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive" che adesso può decidere di chiudere gli stadi o i settori ospiti nonostante il problema violenza a detta delle istituzioni e dei signorotti del calcio sarebbe stato risolto dagli stadi a norma, dai vari tornelli o dai biglietti nominativi, o se è possibile che per esporre uno striscione bisogna richiedere autorizzazioni o consensi del questore di turno, o se sia normale che per gli ultras esistano leggi speciali (come terroristi e mafiosi del resto...) che permettono l’uso ed abuso dell’arresto facile, della diffida, e di provvedimenti liberticidi spesso e volentieri senza un reale accertamento delle responsabilità... ma stiamo scherzando??? Siamo convinti che questa criminalizzazione vada a colpire chi si è sempre battuto per un calcio più pulito e più genuino, contro i soliti interessi sfociati in eclatanti scandali per i quali nessuno ha pagato... alla faccia della "legge è uguale per tutti"!! Chi vive di passione (non sicuramente presidenti, giocatori ed allenatori) soffre infinitamente per non poter essere accanto ai propri colori, con le proprie caratteristiche, ma la dignità e determinati diritti infranti da questo Decreto valgono più di qualsiasi altro aspetto... non ci si trasforma in qualcosa che non si è, non ci si adegua a questo SCHIFO!! Per questo facciamo una bella tirata d’orecchie al signor Rossi che dovrebbe stare zitto e non fare sparate clamorose molto simili allo stile della società che lo comanda!
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