Corteo del 14 dicembre a Roma: Maroni non sente gli spari «Solo lacrimogeni» |
Tratto dal sito osservatoriosullarepressione.org |
Assordante il silenzio durato ore del Viminale dopo la pubblicazione, da parte di Liberazione, della pistoletta (o fucilata) di Via degli Astalli nel corso degli scontri avvenuti a Roma il 14 dicembre scorso. Solo in serata viene annunciato un comunicato con cui il ministero si attesta sulla versione che la fiammata sarebbe il prodotto del lancio di un lacrimogeno. Che però, nel video, è invisibile. E non è «dal basso verso l'alto» come suggerisce la velina diramata. «Sembra di essere in Libia», sbotta Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, il primo ad aver chiesto che Maroni riferisca sugli ordini sono dati quel giorno alle forze dell'ordine per la gestione dell'ordine pubblico, e se vi sono state inchieste interne riguardo all'uso di armi da fuoco. Perfino una tv attentissima come Rainews, ieri mattina, non ha mostrato la prima di Liberazione (speriamo sia stata una falla nella nostra distribuzione) nella rassegna stampa e le agenzie che hanno ripreso le dichiarazioni del leader Prc le hanno catalogate ai capitoli Scuola e Università. «Se, come non ho motivo di dubitare, fosse confermato quello che scrive Liberazione, si dovrà aprire una procedura non ordinaria ma straordinaria rispetto ai fatti del 14 dicembre e il Ministro dell'Interno Maroni non solo dovrebbe spiegare, ma dimettersi e con lui il Governo - dice in buona solitudine il consigliere regionale della Federazione della Sinistra Fabio Nobile - perché non parleremmo soltanto di una repressione del movimento degli studenti che in quei giorni il Ministro ha tentato di criminalizzare ma si tratterebbe di una ripetizione aggravata di quanto accaduto a Genova nel 2001». Più cerchiobottista l'opposizione parlamentare: «Il ministro Maroni dia tutte le spiegazioni necessarie a chiarire l'ipotesi avanzata oggi dal quotidiano Liberazione - chiede Emanuele Fiano, responsabile della Sicurezza del Partito Democratico e membro del Copasir - ho assistito di persona a tutto lo svolgimento della manifestazione e degli incidenti ed ho apprezzato la scelta di un metodo di gestione della piazza da parte della questura teso ad evitare il più possibile i contatti tra le forze dell'ordine e la minoranza violenta presente nei cortei studenteschi. Eppure le foto pubblicate oggi, anche se ad una prima analisi sembrerebbero indicare il lancio di fumogeni, mostrano sicuramente un'arma ad altezza d'uomo e questo di per se pone interrogativi ai quali il ministro Maroni deve rispondere. Proprio perchè crediamo che in quella manifestazione siano state adoperate sagge cautele professionali da parte delle forze dell'ordine è bene che non rimangano dubbi: proprio per questo abbiamo presentato un'interrogazione urgente al ministro degli Interni e sollecitiamo un suo chiarimento». |
Francesco Ruggeri |