Il giornalista Mark Ogden: "Questa era una partita che il City aveva bisogno di vincere per ottenere un vantaggio sulla Roma nella lotta per la qualificazione insieme al Bayern, ma l'atmosfera sembrava quella di un autosalone" Dopo il pareggio di Martedì sera contro la Roma, sono molti gli interrogativi che si sono sollevati intorno al Manchester City, squadra quanto mai ricca, ma fin’ora incapace di sfondare in Champions. Questa volta però, il dito non è stato puntato tanto contro allenatore e giocatori, quanto contro il pubblico, accusato da alcuni di essere assente fisicamente (ieri circa 37 000 spettatori su una capienza di 60 000), da altri di essere una presenza troppo silente. In un articolo pubblicato oggi dal Telegraph, Mark Ogden affronta la questione da questo secondo punto di vista, intitolando il suo articolo in maniera significativa: “La biblioteca-Etihad del Manchester City è un posto che gli avversari in europa amano visitare. Dov’è il rumore?”. Il giornalista, dopo aver brevemente analizzato la questione della capienza, secondo lui da attribuire a questioni commerciali, nonché geografiche (lo stadio sarebbe posizionato in una zona poco strategica), arriva dritto al punto: “Il vero problema che il City deve superare non è la dimensione della folla nelle notti europee, ma il rumore che essa fa”. “Questa era una partita che il City aveva bisogno di vincere per ottenere un vantaggio sulla Roma nella lotta per la qualificazione insieme al Bayern, ma l’atmosfera sembrava quella di un autosalone. Per i giocatori della Roma abituati a giocare di fronte a spettatori schierati l’esperienza dell’Etihad dev’essere sembrata quella di un match amichevole”. Toni umoristici ma pesanti, i quali evidenziano un problema che in Inghilterra non sembra confinato solo allo stadio del City: “L’atmosfera moscia non è solo un problema del City. Anche l’Arsenal, da quando ha lasciato Highbury per il nuovo stadio, ha dovuto lottare per trasformare l’Emirates in una fossa dei leoni“. Sembra infatti che le nuove strutture “manchino della tradizione e dell’acustica di luoghi come Anfield, Old Trafford“, e che questo debba considerarsi “un problema che non andrà via”. |