NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











SI, VIAGGIARE!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°49

 

Doppio turno in trasferta che si apre nel migliore dei modi per noi. Ad Ancona infatti, riusciamo ad entrare. Finalmente un minimo di buonsenso ha prevalso sui “pollici versi” che troppo spesso ci siamo trovati di fronte ai settori ospiti durante questa stagione. Siamo entrati durante l’intervallo fra primo e secondo tempo, abbiamo deciso di metterci in disparte. Semplicemente, abbiamo fatto cio’ che sentivamo di fare, cio’ che istintivamente viene naturale, nel momento stesso in cui mettevamo piede all’interno di un settore dove erano presenti persone che sono entrate in un modo diverso dal nostro. Non dobbiamo giustificazioni a nessuno per le nostre scelte, ma crediamo che certe cose, per comprenderle a fondo, bisogna viverle sulla propria pelle. Troppo facile, al contrario, giudicare. Gradiremmo che questa nostra scelta fosse rispettata, senza abbandonarsi a facili conclusioni o isterismi, allo stesso modo in cui noi abbiamo sempre fatto, non giudicando ne’ condannando le scelte altrui. Qualcuno potrebbe obiettare che nell’unico precedente in cui eravamo riusciti ad entrare, a San Marino, era andata diversamente. Credeteci, ci siamo resi subito conto che non era cosi che poteva andare, non era giusto. Per noi, l’esigenza di identificarsi, di fare gruppo, dentro e fuori ad uno stadio, quando condividiamo il settore con gli altri o quando rimaniamo da soli, e’ fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza. Far finta di nulla sarebbe da ipocriti, in primis, verso noi stessi. Crediamo che ognuno faccia i conti con la propria coscienza e con il proprio modo di essere, per questo seguiamo la nostra strada, ostinata e contraria, perche’ siamo convinti che non potremmo fare altrimenti.
A Gubbio, per la seconda volta consecutiva fuori casa, in un gelido sabato pomeriggio, la normalita’ e’ ripristinata: fuori ad un cancello dell’impianto umbro la “solita combriccola” alza le mani al cielo, non si piega, non si omologa e a testa alta ribadisce il proprio eterno amore, che non si compra ne’ si vende, ma si difende con le unghie e con i denti.