Nella settimana prima della comoda trasferta di L’Aquila, cosi come nelle precedenti Ascoli ed Ancona, in tanti, travolti dal “solito destino”, presi nel gorgo della piu’ classica delle scuse, l’entusiasmo, sono corsi a tesserarsi, pronti come sempre a farsi trovare in prima fila quando arriva il momento di balzare sul carrozzone dei vincitori, salvo tornare poi, c’e’ da giurarci, nell’oblio d’appartenenza, quando le cose dovessero ricominciare ad andar male. Niente di nuovo, quindi, sotto il cielo d’Interamnia, zero passione, verrebbe da dire, solo estemporanei momenti di euforia, nulla a che vedere, insomma, con l’amore, quello vero, piu’ che altro una rapida sveltina, che si esaurisce raramente con l’orgasmo, molto piu’ frequentemente con un totale “afflosciamento”. Non ci dilungheremo troppo, disquisendo su chi ha deciso di svendere la propria passione, ne’ sul numero delle tessere raggiunto a Teramo, che comunque, e’ divenuto vergognosamente rilevante. Sono discorsi che, ovviamente, si commentano da soli e dai quali escludiamo il rispetto per chi c’e’ sempre, indipendentemente dalla condivisione o meno dalle scelte che ha fatto. Abbiamo la nostra strada da percorrere, un amore da difendere, che non conosce categoria, ne’ sconfitta. Vogliamo invece rivolgere il nostro invito a non mollare, a non cadere in questo tranello di un viscido gioco al ribasso, a chi la pensa come noi, a chi nonostante tutto, ci ha sempre appoggiato ed e’ fermamente convinto che questa battaglia non e’ affatto persa e che, soprattutto, non si combatte contro mulini a vento, ma contro nemici reali e concreti, che mettono a dura prova il nostro orgoglio, la nostra dignita’ ed il nome conquistato, con anni di lotte e sacrifici, da chi e’ da sempre in prima linea, nel bene e nel male e rappresenta al meglio la nostra citta’.