NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











“TERAMELLO” E... DINTORNI.

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°52

 

E’ notizia di questi giorni la presentazione del progetto di “Teramello” che dovrebbe nascere in zona Acquaviva. Sorvolando sull’infelice scelta del nomignolo di quello che dovrebbe essere un centro sportivo al servizio della Teramo Calcio, con la speranza, magari, che l’accostamento della nostra realta’ sportiva, con una storpiatura lessicale, a quella delle cosiddette squadre maggiori, di cui nessuno sente veramente il bisogno, sia solo l’invenzione malsana del pennivendolo di turno, vorremmo anche noi fare una rapida riflessione sull’argomento. Nell’operazione appena conclusa il comune ha rifatto il campo sintetico e forse, in futuro, mettera’ una tribunetta, mentre il Teramo, nella figura del Presidente, si fara’ carico della ristrutturazione degli spogliatoi e del Pala Binchi, nonche’ della realizzazione di uffici e di luoghi di ristoro. A questo punto la domanda, con una debita premessa, sorge spontanea. Siamo sicuramente soddisfatti dei progressi che la nostra societa’ ha dimostrato di saper fare in tutti questi anni e sta facendo attualmente, sia in ambito sportivo che in quello logistico e strutturale, come in questo caso, rendendoci orgogliosi di questo momento storico ed e’ un dato di fatto, ma tutti i soldi pubblici (e quindi nostri) gia’ spesi e quelli che si andranno a spendere (presumiamo privati) per completare questo campo, non erano forse abbastanza per ristrutturare la reale, unica e vera casa del Diavolo, ossia il glorioso Stadio Comunale? E’ forse cosi’ difficile ammettere che qualcuno continua ostinatamente, ancora oggi, dopo anni di aspre battaglie e dure prese di posizione, a negare la restituzione alla citta’, gia’ abbondantemente defraudata perfino del diritto di poter scegliere se riappropriarsi o meno dalla propria storia, del Comunale, perche’ troppi sono ancora gli interessi in quell’area, che, con un certosino lavoro di abbandono e incuria, qualcuno spera un giorno di poter mettere a frutto? Non ci attendiamo risposte da chi ha dimostrato di non avere il benche’ minimo rispetto per una storia centenaria (e per i suoi luoghi sacri) che appartiene a tutti e non merita sotterfugi o prese per il culo, ma preferiamo rispondere noi a questi politicanti, che hanno la responsabilita’ diretta di un lassismo vergognoso su un argomento cosi importante: non crediate che molleremo alla fine la presa, o che permetteremo che la nostra storia possa essere minimamente scalfita dal vostro becerume, dal vostro ostracismo, perche’ vi tocchera’ campare di rassegnazione per il resto dei vostri giorni!