FINANZA & MERCATI (D. SIVORI) - Altolà della Camera al ministro Maroni sui nuovi servizi ausiliari e sull’attività di polizia affidati agli steward negli stadi. Il titolare degli Interni, che aveva tanto caldeggiato interventi rapidi per riportare la serenità nel nostro calcio, è costretto, quindi, a incassare un rallentamento su uno dei tasselli del suo piano anti-violenza. Ieri le commissioni Affari costituzionali e Cultura riunite hanno espresso, infatti, il loro parere suggerendo all’Esecutivo, di fatto, di modificare lo schema di decreto ministeriale (in attuazione decreto legge n. 187-2010). Il provvedimento, ricordiamo, vuole modificare la figura dell’assistente con pettorina gialla che fino a oggi aveva solo il compito di accogliere e instradare gli spettatori verso i posti che erano stati assegnati. Con il decreto ministeriale si prevede, invece, il loro impiego per attività di pre-filtraggio e di sicurezza. Dovranno, così, evitare che i tifosi possano portare all’interno degli stadi strumenti pirotecnici o oggetti che potrebbero essere utilizzati contro l’incolumità delle persone. In sostanza il ruolo degli steward si avvicinerà un po’ di più alla figura dell’operatore della sicurezza. Tanto che dovranno conseguire un’abilitazione professionale. Inoltre, vengono introdotte norme più severe per cui in casi di violenza contro uno steward, si applicheranno le pene previste per il reato di lesioni a pubblico ufficiale. L’intento del legislatore è quello di rafforzare la protezione penale di questa figura e di allargare l’ambito di attribuzione e di sicurezza a tutela degli spettatori all’interno degli stadi. «Abbiamo messo delle osservazioni ben precise nel parere - conferma a Finanza&Mercati dello Sport Paola Frassinetti (Pdl), relatrice del provvedimento per la commissione Cultura - che riteniamo indispensabili per non snaturare la figura dello steward, che non può essere equiparabile ad un ruolo di funzione pubblica. Quello che occorre è un approccio più tenue, perché diciamolo chiaramente, lo stadio non è un aeroporto, e dunque la tecnica del pat-down, cioè la forma di perquisizione che viene praticata dalle guardie giurate, è troppo invasiva fatta nel contesto dello stadio». Il Governo dovrà poi rivalutare un’altra delle funzioni che aveva pensato per lo steward, ovvero quella di guardia ai "portoghesi", perché il parere prevede infatti un’osservazione su questo punto. «Chi scavalca - aggiunge Frassinetti - non deve essere intercettato dallo steward, che deve invece vigilare e avvertire immediatamente le forze dell’ordine presenti allo stadio». Dubbi poi anche sul sequestro e la custodia degli oggetti ritenuti pericolosi, ritenuto stridente con la tessera del tifoso, la quale dovrebbe essere di per sé a garanzia del comportamento del soggetto nello stadio. Alla luce di queste osservazioni è ovviamente positiva la reazione dell’Andes, l’Associazione nazionale dei delegati alla sicurezza, che per bocca del suo presidente, Ferruccio Taroni, ha ricordato che l’associazione ha, fin dall’inizio del cammino del decreto, sollevato delle obiezioni sulle nuove funzioni dello steward. «La nostra posizione - sostiene - è quella che occorre andare allo stadio trovando un ambiente accogliente, e dove vige il rispetto delle regole». E aggiunge: «Numerosi studi confermano che se il tifoso trova una situazione di controllo pressante, non associabile ovviamente con l’idea di svago e divertimento, percepisce una situazione di pericolo e insicurezza che invece potrebbe non essere tale. Far svolgere ad esempio le perquisizioni allo steward amplificherebbe questa percezione. Del resto, come ha ribadito l’Uefa nella sua ultima riunione di consiglio, vanno distinti i ruoli dell’accoglienza e del controllo, sebbene debbano cooperare. Ci auguriamo dunque che il Governo recepisca le indicazione del Parlamento». L’opposizione, va oltre e chiede al Governo di rivedere l’impianto della norma. «Non si può permettere a chi non ne ha la preparazione di essere poliziotto per qualche ora alla settimana - spiega Giovanni Lolli (Pd) - gli steward hanno funzioni di accoglienza e mediatori, conoscono la tifoseria e possono svolgere un buon lavoro proprio continuando a porsi come figura di accoglienza. Il Governo ha fatto un errore proiettando lo steward verso funzioni che non gli competono». Parere condiviso anche dall’Udc, che con Renzo Lusetti sottolinea l’eccessiva discrezionalità delle funzioni attribuite agli steward, e che dunque avrebbe voluto un parere più vincolante per il Governo. |