SI, VIAGGIARE! |
TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°53 |
E’ sabato e siamo pronti a partire un’altra volta per quella che, a detta di tutti in citta’, e’ la trasferta dell’anno. Non per mera dissonanza col coro di voci che si levano da ogni dove, ma per noi Reggio Emilia rimane solo l’ennesima trasferta, una delle tante che ancora ci attendono. Avremmo tanto da dire sui numeri e le modalita’ con cui molti l’hanno affrontata, ci limiteremo a ribadire un concetto per noi fondamentale: il Diavolo si ama e si segue sempre, nelle gioie ma, soprattutto, nel “dolore”! Ma tant’e’ e ci convinciamo, mentre il nastro dell’A14 si srotola sotto i nostri occhi, che e’ inutile rimuginare sugli antichi vezzi di una piazza che proprio non vuol cambiare. Appena arrivati, veniamo catturati, ben prima del casello, dalle potenti torri faro che illuminano a giorno il panorama della bassa reggiana, fungendo da richiamo irresistibile alla nostra voglia di Diavolo. Piu’ ci avviciniamo e piu’ ci rendiamo conto che il vecchio “Giglio” che ci vide presenti dieci anni orsono e’ stato nel frattempo soppiantato dal caleidoscopio di centri commerciali che e’ il “Mapei Stadium”, da quando si chiama cosi. Potere occulto delle confindustrie figlie del moderno football italico. Poco importa se ci perdiamo nei meandri dei parcheggi e delle rotatorie dei centri fitness, alla fine arriviamo a destinazione. Capiamo subito il nostro destino dalla situazione che ci si para di fronte: in netto contrasto alle famiglie condannate allo shopping serale ci sono le luci blu ad accogliere le nostre residue speranze di varcare i cancelli di questo circo di cemento. Non entreremo, ma la serata passata insieme sara’ stata, a detta di tutti i presenti, una delle migliori. |
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