Mercoledì 3 Agosto dopo la sveglia rumorosa a suon di pentole all'Hotel Ninfa di Avigliana (avvenuta senza nessuna tensione, minaccia o ingresso all'interno dello stabile, anzi fermata per vari minuti per consentire il passaggio di una ragazza disabile), veniamo fermati dalla polizia mentre ci accingiamo ad andarcene via con le nostre autovetture e fatti tornare verso il parcheggio. Ci vengono presi i documenti con il pretesto d'identificarci e vengono consegnate multe a chi aveva fari rotti nella macchina o non aveva ancora allacciato le cinture di sicurezza nei 50m adiacenti all'hotel; ci vengono perquisite le auto e gli zaini. Dopo 2 ore al sole, sorvegliati a vista d'occhio da celere, digos e polizia stradale, ci viene detto di salire sul furgone della polizia e veniamo portati nella caserma di via Veglia x un'identificazione più dettagliata(?????). Qui ci viene anche notificata una denuncia per VIOLENZA PRIVATA IN CONCORSO AGGRAVATA e ci vengono fatte varie fotografie. Dopo circa 4 ore (dentro la cella temporanea), siccome l'ennesima identificazione sembrava non bastare veniamo portati nella sede della questura a Torino, negli studi della polizia scientifica, dove, oltre alle foto segnaletiche ci vengono prese anche le impronte digitali. A questo punto 3 di noi vengono allontanati dal gruppo e caricati su 3 macchine diverse (con tre agenti della digos sopra) che le porteranno alle proprie abitazioni e autovetture per una perquisizione in cerca di: armi, esplosivi e strumenti da scasso. Tutte e 3 le perquisizioni si concludono negativamente (nulla viene trovato e preso dalle case) e i 3 tornano in questura dove vengono consegnati, a loro e agli altri fermati il FOGLIO DI VIA dai comuni di Avigliana, Susa, Gravere, Chiomonte, Exilles, Giaglione. Intorno alle 21 i fermati vengono uno alla volta rilasciati. Foglio di via, vecchio strumento fascista che non era più usato da decenni ma tornato alla ribalta per allontanare le persone “scomode” da certi luoghi. Questo fa capire che lo Stato non è più (o forse non lo è mai stato) quell'istituzione democratica in cui molti vogliono credere ma soltanto un fasci-stato di polizia che tramite la repressione fisica e giuridica cerca di mettere a tacere la gente che ha ancora il coraggio di alzare la testa e manifestare contro qualcosa che non gli va! Questi fogli di via non sono altro che la conferma che la situazione in Val di Susa preoccupa le autorità e non trovano altra soluzione che privare la gente della libertà di muoversi e di manifestare liberamente nella propria terra. Anche le perquisizioni in casa dei 3 altro non sono che atti intimidatori per scoraggiare il movimento e i perquisiti. Vogliono farci credere di essere dei criminali perché difendiamo la nostra terra e il nostro futuro, Ma noi non ci fermiamo! Non sarà certo una restrizione a fermare la nostra voglia di opporci a un opera inutile, ma soprattutto a tutto quello che vi ruota dietro e che le autorità cercano sempre più di nascondere cercando di far tacere tutti per evitare un collasso totale. Non sarà questo a sopprimere il nostro amore per questa valle in cui alcuni di noi sono cresciuti e di cui altri si sono innamorati e dalla quale ora vorrebbero strapparci via. Sicuramente pensavano di intimidirci ma hanno solo aumentato la nostra voglia di lottare e unirci insieme per affrontare un altro problema a testa alta e senza paura. Sperano di rinchiuderci in casa spaventati ma “LA VALSUSA PAURA NON NE HA” lo gridiamo oggi come lo gridavamo davanti alle ruspe il giorno dello sgombero! Non ci terranno lontani dalla nostra terra!!! La Valle non si ferma e nemmeno noi fermati. Continueremo a partecipare alle iniziative, sempre pronti, con gli scarponi vicino al letto e sempre pronti a gridare NO TAV!!! |