Nell’ambito delle iniziative organizzate in seno al 12° Memorial “Francesco per sempre”, svoltosi lo scorso 1 giugno al “glorioso” (come lo definiscono loro, non a torto) Stadio Comunale, gli ultras del Teramo hanno anche realizzato un video sul caso Speziale.
L’annuncio oggi per voce dell’avvocato Giuseppe Lipera, legale di Antonino Speziale che, più che una semplice battaglia professionale, sta facendo di questa storia giudiziaria una vera e propria battaglia morale e di principio.
Tanti, troppi i punti oscuri su questa vicenda e troppe le leggerezze della giustizia, che s’è accontentata semplicemente di celebrare un processo mediatico, piegato ai voleri dell’opinione pubblica, prono nel far niente più che da cassa di amplificazione della verità ufficiale di Ministero, Polizia e organi di stampa. La “Pista blu” apertasi dopo la perizia del RIS, nonostante l’autorevolezza e l’insospettabilità della fonte (il RIS, giusto per i più ignoranti, è organo interno all’arma dei Carabinieri), non è mai stata presa in alcun conto in sede dibattimentale. Stessa identica sorte per la deposizione del collega Salvatore Lazzaro, autista del Discovery che in retromarcia, secondo l’ipotesi emersa e mai tenuta in conto, avrebbe colpito mortalmente Raciti.
Senza perderci troppo in approfondimenti, che vengono più ampiamente trattati nel documentario in questione, vi rimandiamo alla visione di questo bel lavoro. Poco più di trenta minuti dal valore giornalistico davvero inestimabile, una ricostruzione dei fatti ed un’analisi che solo “Servizio Pubblico” aveva saputo fare. Per il resto, dai cosiddetti “professionisti dell’informazione”, il nulla assoluto.
Nel filmato ci si sofferma con intelligenza a fare riflessioni importanti sul reale valore della libertà, intesa come libertà d’espressione, di pensiero, di movimento sul suolo patrio e di tutta quella serie di diritti sanciti dalla carta Costituzionale, evidentemente considerata poco più che carta igienica da chi (a chiacchiere) si erge a suo istituzionale difensore.
Ad onor del vero, da un punto di vista “tecnico” siamo di fronte ad un lavoro poco più che artigianale: una galleria di immagini, foto e video che scorrono in sequenza, mentre in sottofondo una voce narrante accompagna attraverso i punti salienti di quanto accaduto da quel maledetto 2 febbraio 2007 in poi. Tutto questo però viene in subordine rispetto al contenuto, alla sostanza del documentario che – va ripetuto e sottolineato – è di valore immenso e andrebbe diffuso e condiviso il più possibile, proprio per colmare il silenzio colpevole e spesso ipocrita di quella opinione pubblica sempre pronta a giudicare i vizi altrui senza avvedersi dei propri mali.
Tanto di cappello ai ragazzi di Teramo: farsi massa critica, farsi opinione pubblica è l’unico modo per restare vivi in maniera degna e resistere agli infami colpi della repressione.
Ai ringraziamenti collettivi che come ultras si dovrebbe riconoscere per questo lavoro, si aggiungono quelle dell’avvocato Lipera: |