NOI CHE AMIAMO SOLO TE |
TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°58 |
Avevamo chiuso l’ultimo numero dell’anno della fanzine parlando dell’inchiesta “dirty-soccer” e valutando la posizione di quella fetta del pallone che, autoproclamatasi il “bene” di questo mondo marcio, ci punta da sempre il dito contro, mettendo allo stesso tempo la testa sotto la sabbia di fronte a continui scandali, partite truccate, passaporti falsi, casi di doping e quant’altro, mentre con estrema facilita’ si dichiarava guerra, in un delirio di ipocrita onnipotenza, in una continua diffamazione mediatica, al nostro mondo, al quale siamo orgogliosi di appartenere ogni giorno di piu’, facendolo apparire come l’unico e assoluto male del calcio. Non sono passati troppi giorni, che abbiamo ritrovato coinvolta in quell’inchiesta la nostra societa’, accusata di una combine proprio nella gara di Savona. In un mondo, quello del calcio appunto, dove il piu’ pulito ha la rogna, non abbiamo mai creduto che anche sul “nostro” albero, nonostante vigiliamo continuamente, non si potessero nascondere delle mele marce, per questo nulla ci sorprende piu’ di tanto. La nostra posizione e’ ormai di dominio pubblico e non cambia certo rispetto alle nostre prese di posizione di qualche tempo fa: si rimane in attesa dell’evolversi degli eventi, poi chi ha sbagliato paghera’ per quello che ha fatto. Certo e’ che, con il passare del tempo una cosa l’abbiamo notata, uno strano accanimento l’abbiamo visto, ripetiamo, senza entrare nel merito delle responsabilita’ che i soggetti della nostra societa’ hanno o non hanno. E’ evidente che questa piccola realta’ di provincia possa non essere abbastanza redditizia al loro “prodotto calcio” e che, probabilmente, a qualcuno non saranno sfuggite neanche tutte le battaglie che negli anni abbiamo fatto contro questo schifo di calcio moderno (dai “Rai-sat merda” fino ad arrivare all’accoglienza riservata ai maiali della Lega di C lo scorso anno durante la premiazione di quella stronzata della supercoppa). Ritrovarsi, insomma, scomode voci in palcoscenici maggiori non e’ proprio il massimo per chi il “prodotto calcio” lo vende e per chi lo compra, meglio provare a toglierli dai coglioni prima. Sia chiaro che questo non ci toglie dalla mente che, se venissero appurate responsabilita’, noi siamo pronti a pagare il giusto, senza pero’ dover essere per forza il capro espiatorio di questa ennesima calda estate italiana. In citta’, per chi aveva scoperto il Teramo a maggio, per chi si era affrettato a salire sopra un carro che non gli appartiene, per chi sara’ costretto a tornare nell’inutile occasionalita’ dalla quale era uscito, sono stati giorni terribili perche’ in base a questa decisione ne va della propria presenza o meno l’anno prossimo. Per noi rimane la delusione di aver comunque macchiato con questa brutta pagina i nostri 102 anni di storia, nel piu’ storico dei risultati raggiunti ma, allo stesso tempo, abbiamo la consapevolezza e la certezza che dove saranno i nostri colori, noi continueremo ad essere. |