La Cassazione ha assolto "perchè i fatti non sussistono l'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro e l'ex capo della Digos di Genova Spartaco Mortola. L'accusa era di istigazione alla falsa testimonianza in uno dei filoni processuali del G8 di Genova (per le "false molotov" dell'assalto alla scuola Diaz). La VI sezione penale della Corte, presieduta da Adolfo Di Virginio, ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Genova del 17 giugno 2010 che aveva condannato De Gennaro a un anno e quattro mesi di reclusione e Mortola a un anno e due mesi. I due erano stati invece assolti in primo grado. L’accusa era quella di aver istigato l’ex questore di Genova, Francesco Colucci, a ritrattare la sua testimonianza al processo sulla sanguinosa irruzione della polizia alla scuola Diaz-Pertini, avvenuta la sera del 21 luglio 2001. Colucci sta affrontando un processo separato, con rito ordinario, per questa stessa vicenda. Per l’avvocato di parte civile Laura Tartarini, la richiesta di assoluzione e “abbastanza surreale. Evidentemente non sono stati letti gli atti del procedimento. Se li avessero letti, e avessero visto anche le intercettazioni, non sarebbero arrivato a una richiesta del genere”. E il collega Emanuele Tambuscio ha aggiunto: “E’ inopportuno che si arrivi a un processo in Cassazione con funzionari di così alto grado ancora in carica. Avrebbero dovuto essere sospesi”. Da registrare anche l’intervento di Enrico Zucca, procuratore generale della corte d’appello di Genova, già titolare dell’inchiesta Diaz e del filone sulla falsa testimonianza, che ha criticato la requisitoria di Iacoviello: ”Il procuratore generale della Cassazione è andato oltre le sentenze di primo e secondo grado. Sul tema della rilevanza della falsa testimonianza di De Gennaro, i giudici di Genova erano stati concordi in entrambi i gradi di giudizio. Evidentemente il pg ha scoperto cose che gli altri giudici non avevano visto”. Ma alla lettura della sentenza si è limitato a dire: “La Cassazione pronuncia sentenze definitive e dunque giuste. E anche questa è una sentenza giusta. Per il resto non ho nulla da dire”. Per Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista " è una sentenza vergognosa: un’altra volta su Genova giustizia non è stata fatta. L’impunità per i vertici delle forze dell’ordine è stata garantita. A dieci anni di distanza, per la mattanza del luglio 2001 e per tutti i fatti successivi, non solo il movimento che scese in piazza in quei giorni, ma tutto il popolo italiano non ha avuto né verità né giustizia. Non è un buon segnale per la democrazia". LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI? L'epilogo del processo De Gennaro-Mortola non può rincuorare nessuno: da questa vicenda esce sconfitta la complessiva credibilità delle istituzioni. Solo in Italia può accadere che funzionari di alto rango imputati e condannati in appello - in questo come negli altri processi scaturiti dal G8 di Genova - non rinuncino ai loro incarichi, come avviene nelle normali democrazie, a tutela dei corpi di appartenenza e della serenità di giudizio dei magistrati. Ma l'Italia è un paese speciale dove l'etica pubblica ha poco corso e nessuno sente il dovere di rendere conto di qualcosa di fronte ai cittadini, tant'è che nessuno ha mai chiesto scusa per gli abusi, i falsi, le violenze - accertati storicamente - alla Diaz, a Bolzaneto, nelle strade di Genova. Sulla vicenda specifica, forse un giorno capiremo, magari grazie al processo principale, perché l'ex questore Colucci in tribunale cambiò versione sulla presenza alla Diaz del dottor Sgalla rispetto alle precedenti testimonianze. Intanto i fascicoli del processo d'appello per i falsi e le violenze alla scuola Diaz (25 funzionari e dirigenti condannati in appello) sono fermi da un anno mezzo in attesa di arrivare in Cassazione e le parti civili per Bolzaneto non hanno ancora ricevuto alcun indennizzo nonostante quanto stabilito nelle sentenze di primo e secondo grado. E' difficile, oggi in Italia, avere ancora fiducia nelle istituzioni. |
Da registrare che questa sentenza di assoluzione avviene subito dopo la nomina dell'avv. Paola Severino a Ministro della Giustizia. L'avv. Paola Severino, ha difeso Gilberto Caldarozzi, ex vice capo dello SCO, torturatore alla scuola Diaz a Genova. In tutte le udienze ai processi sulle violenze alla diaz ha contribuito ai depistaggi, alle menzogne per coprire "la mecelleria messicana". Gli stessi depistaggi di cui era accusato anche De Gennato. Sarà un caso? |