SI VIAGGIARE! |
TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°65 |
Siamo alla vigilia di due trasferte “sabbatiche”, che ci potranno dire qualcosa di piu’ sul nostro attuale stato di forma e darci maggiori indicazioni su coloro ai quali andremo a far visita. Si parte con L’Aquila e la risposta del gruppo e’ davvero importante. E’ bello rivedere vecchie facce e nuove leve, partire tutti insieme e cazzuti, in verita’ sarebbe bello che questo si verificasse piu’ spesso e non possiamo che augurarci che la voglia di trasferta, di macinare km e rappresentare degnamente la nostra terra, possa diventare una costante per tutti. Il tempo di passare l’altro versante della montagna che ci divide (piu’ mentalmente che fisicamente) da loro e siamo gia’ arrivati. Quest’anno decidiamo per un cambio d’itinerario, visto che l’anno scorso qualcuno si era “risentito” per la strada percorsa per arrivare al “Fattori”, con la speranza di incontrare lungo il tragitto proprio quel qualcuno con il quale chiarire definitivamente queste diatribe da... google maps! Ad attenderci pero’, non troveremo nessuno e l’unico risultato che otterremo sara’ quello di arrivare dritti sotto il settore di casa. Alla vista degli ultras rossoblu non possiamo che scendere dai mezzi per un invito seppur veloce, vista la massiccia presenza di celere sul posto. Non succedera’ nulla, vuoi perche’ saremo immediatamente bloccati dalle guardie e cortesemente invitati ad andare via, ma anche perche’, se vuoi che certe cose accadano non basta fare la propria mossa, ma augurarsi di essere anche corrisposti. Guadagneremo l’esterno del settore ospiti senza ulteriori problemi e ci resteremo fino a fine partita, non senza aver attaccato uno striscione per il nostro Francesco per il suo anniversario, nello stesso posto, ironia della sorte, dove esponemmo il primo, dodici anni orsono. Da segnalare, mentre riprendevamo le macchine, una immotivata quanto inutile carica contro di noi dei puffi, frutto delle manie di protagonismo del solito esaltato di turno. |
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L'AQUILA - TERAMO 2015/16 |
Della trasferta di Rimini si e’ gia’ detto tanto, forse troppo. Quello che non sopportiamo e’ che ad aprire la bocca e dar fiato alle trombe sono sempre i soliti personaggi, coloro cioe’ che non potrebbero neanche permetterselo e che agendo cosi fanno, piu’ o meno coscientemente, il gioco degli sbirri e di chi gli va dietro. Da parte nostra possiamo solo dire che siamo con la coscienza pulita, convinti di quello che abbiamo fatto e se le cose sono andate cosi, si vede che e’ cosi che dovevano andare. Ai nostri detrattori, a quelli che ci obiettano la nostra assenza allo stadio negli anni a venire, rispondiamo che preferiremo sempre e comunque vivere una giornata come quella di sabato scorso, piuttosto che lasciarne passare mille di giorni, senza poter dimostrare a noi stessi e a chi ci sta a fianco, il valore e la forza delle nostre idee. Ci prendiamo tutte le conseguenze, come sempre a testa alta ed a chi ci vuole morti possiamo solo dire che dovranno attendere ancora molto: quello che andava fatto e’ stato fatto, quello che si deve fare, lo faremo... AVANTI ULTRAS! |