SI VIAGGIARE! |
TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°72 |
Questa domenica mattina ha il sapore particolare degli arrivederci. Il calendario ci propone la trasferta ad Aprilia contro la Lupa Roma, ma quello che balza agli occhi dei pochi superstiti, sfuggiti, anche se solo temporaneamente, alla mannaia delle diffide arrivate in settimana, sono le tante defezioni forzate che hanno decimato il gruppo. Arrivederci dunque ai tanti fratelli diffidati, arrivederci che non sara’ mai un addio, di questo siamo certi. Si parte con la consapevolezza che, anche per chi oggi puo’ ancora trovare posto sulla onnipresente “Bulgaria car”, questo sara’ l’ultimo viaggio per qualche annetto, visto che su tutti pende l’infame spada di Damocle di una repressione sempre piu’ vile e gratuita. Non ci interessa, ne’ ci facciamo prendere da facili rimorsi. Lungo il viaggio, piuttosto, ci diciamo piu’ volte che non ci pentiamo di nulla, che le cose sono andate cosi, perche’ evidentemente cosi dovevano andare e che, in fondo, quello che ci rende orgogliosi di cio’ che siamo e’ dettato proprio dal nostro modo di essere che non e’ mai sceso a compromessi con nessuno. Con buona pace dei moralizzatori e detrattori vari, che mischiandosi al lavoro sporco svolto contro di noi da tempo immemore in questura, danno il quadro esatto della situazione che abbiamo di fronte. Di fango da spalare ce n’e’ ancora tanto, ma a noi, in fondo, non ci interessa. Arriviamo tardino nella citta’ laziale, come nostra consuetudine, la partita e gia’ in corso e noi, cocciuti come muli ci avviamo verso la biglietteria di casa, posta sotto la tribuna di fronte il settore ospiti. Qui avviene il miracolo! Ci vengono emessi i tanti agognati biglietti, il tutto senza l’ausilio della maroniana scheda della vergogna, alla faccia dei ministri vari, della sbirraglia impunita che partorisce e detta da anni queste limitazioni della liberta’ di ognuno di noi in modo cervellotico e vigliacco. Non ci possiamo credere, possiamo entrare, entriamo! |
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LUPA ROMA - TERAMO 2015/2016 |
La giornata assume un valore ed un significato ancor piu’ simbolico nel momento in cui apriamo finalmente la nostra pezza e la vediamo ondeggiare, accarezzata dal flebile vento pontino. Siamo felici come bambini a cui, dopo anni di angherie e porte sbattute in faccia, hanno finalmente restituito un po’ di sole. Siamo in numero risicatissimo, e’ vero ed il nostro pensiero corre all’antica citta’ tra i due fiumi, in cui tanti compagni di viaggio e di tifo hanno giocoforza perso questa occasione. Canteremo anche e soprattutto per loro, per tutti quei ragazzi che stanno scontando il proprio ideale, che soffrono il giorno della partita per non poter piu’ fare quello che hanno sempre fatto: viaggiare, senza tessere, balzelli ed altre amenita’, ma liberi finalmente di tifare. Ci siamo anche noi, stavolta, con la differenza fondamentale di non aver chiesto il permesso a nessuno per entrare. Che giornata fantastica! |