NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











CHI TIFA LA VITTORIA E CHI TIFA IL TERAMO!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°76

 

Una mattina come tante, il caffe’ al bar, il giornale e mentre lo sfogli improvvisamente, rischi di sputarlo tutto il caffe’. La testa pelata di Brucchi tra tal Di Giovanni e Campitelli campeggia in foto e l’articolo allegato parla della proposta del “Sindaco di tutti” che auspica una fusione tra Teramo e San Nicolo’, cosi che le sinergie economiche possano coronare il sogno, solo accarezzato lo scorso anno, della serie B. La perplessita’ e’ delle piu’ totali. Otto anni fa quando il Teramo e’ fallito ci siamo battuti affinche’ non ci fosse nessuna fusione, nonostante questo volesse dire ripartire da qualche categoria superiore da quella dalla quale siamo ripartiti. Tutto cio’ per cercare di salvaguardare la nostra storia, perche’ il Teramo viene prima di qualsivoglia vittoria o categoria. Adesso una mattina, cosi’, come se si parlasse di cambiare la macchina o di migliorare i fatturati di una azienda, l’esimio sindaco, che tra l’altro ci ha abituato da tempo ad enormi puttanate, se ne esce fuori con l’ennesima cazzata che pero’, bonta’ sua, apre lo spiraglio ad una riflessione proprio perche’ il suo “ragionamento” verte tutto in virtu’ del risultato. A questo signore e purtroppo a tanti del Teramo Calcio 1913 non gli frega un benemerito. L’unica cosa che interessa a chi ha questa mentalita’ e’ che si raggiunga il risultato sportivo, senza minimamente preoccuparsi del fatto che quella maglia rappresenta la nostra citta’, va sostenuta non solo quando si vince, ma perche’ e’ la nostra, ci appartiene indipendentemente dalla posizione di classifica o dalla categoria. C’e’ qualcosa di piu’ profondo che ominidi come il sopracitato soggetto non possono capire, ma chi e’ su questi gradoni come noi, chi trova qualcosa dentro quando vede luccicare quella gloriosa maglia, ha il dovere di capire e di schierarsi a difesa della nostra storia. Le vittorie, le categorie (fortunatamente anche i sindaci ci verrebbe da dire) passano, rappresentano solo estemporanei momenti, quello che fa grande la storia di una societa’ sportiva che rappresenta una citta’ non e’ la quantita’ di trofei che si hanno in bacheca, ma la passione che la sua gente e’ in grado di dimostrare sempre e in ogni situazione. A chi invece continua a balenare ipotesi del cazzo ci sentiamo di ribadire che il Teramo non e’ un giocattolo. Il Teramo ha la sua storia e la sua tradizione che devono essere rispettate. Chi pensa di “ragionare” sul Teramo e sul suo futuro come se stesse a svernare al bar si commenta da solo e dovrebbe lasciare i suoi “ragionamenti” nel luogo dove meritano evitando di renderli pubblici o dovra’ inevitabilmente fare i conti con chi ha a cuore l’inestimabile patrimonio rappresentato dalla nostra “piccola” tradizione calcistica e la “grande” passione che in molti ne deriva.