Riportiamo qui di seguito la lettera di Paolo tratta dal sito forzaroma.info sulla situazione creata dalla Tessera del Tifoso in merito alla partita Milan-Roma. Spett.le Redazione, vi scrivo questa breve nota solo per segnalarvi l’ennesima conferma dell’inutilità ed incostituzionalità della Tessera del tifoso. Abbonato dal 1990, decine di trasferte alle spalle, ore ed ore di fila per garantirmi negli anni i biglietti delle partite di coppa e dei derby prima dell’avvento della prelazione, mai nessun problema correlato a motivi di ordine pubblico, obtorto collo tesserato, questo fine settimana sarò a Milano con la mia ragazza e futura moglie per trovare mio fratello lì trasferitosi con la propria famiglia da più di 10 anni. Sfruttando l’occasione abbiamo deciso di andare tutti insieme allo stadio per la partita con il Milan ma questo ci sarà precluso. E’ già, perché in uno stato che si proclama di diritto, dove dovrebbero essere garantite le libertà fondamentali ed anche più semplici dell’individuo, è vietato assistere ad una partita di calcio insieme ai propri parenti ed affetti più cari. Infatti, nonostante le indicazioni contrarie del call center del Milan, Banca Intesa (soggetto abilitato alla distribuzione dei biglietti) nega la possibilità di vendere ai residenti nel Lazio, anche se titolari della tessera del tifoso, i biglietti di tribuna di San Siro. Potrei quindi acquistare i soli biglietti del settore ospiti ma… ai residenti a Milano è precluso l’acquisto degli stessi per motivi di ordine pubblico (dando per scontato peraltro che se sei di Milano non puoi essere della Roma….). Ecco allora che, vuoi per le indicazioni del CASMS vuoi per quelle del Milan vuoi per un’errata applicazione delle norme da parte di Banca Intesa, al cittadino tesserato (strano status creato da un Ministro con precedenti) è preclusa sia la libertà di scegliere un posto di proprio gradimento all’interno di una struttura aperta al pubblico sia la possibilità di godersi di uno spettacolo, di volta in volta irripetibile, con i propri familiari più cari. Ove vi sia possibile vi prego di pubblicare la presente. |