… E vissero tutti felici e contenti. Potremmo cominciare così il nostro articolo visto che finalmente possiamo raccontarvi della fine della disavventura di 22 dei 28 tifosi salentini coinvolti nei paradossali fatti di Vicenza nel maggio 2010. Abbiamo raccontato questa storia tante e tante volte, l’abbiamo seguita passo passo, da quando i giornali urlarono a gran voce il fermo di pericolosi criminali rei di avere dei fumogeni negli zaini, alle varie battagli legali che si sono susseguite sulla vicenda. Abbiamo sofferto con loro, abbiamo mostrato la nostra solidarietà quando ricevevano solo inspiegabili dinieghi alla loro richiesta di giustizia. L’avvocato Giuseppe Milli che seguiva alcuni di loro ha perfino indetto una conferenza stampa per denunciare l’abuso di potere che questi giovani subivano, ragazzi su cui non pendeva alcuna denuncia penale, ma che si ritrovavano con un daspo di 5 anni sulle spalle. Tutto quello che erano riusciti ad ottenere, 18 mesi dopo, era stato l’annullamento dell’obbligo di firma. Poi finalmente il 17 febbraio scorso arriva la svolta. Tre ragazzi rappresentati dall’avv. Francesco Dragone di Lecce, presentano ricorso al Consiglio di Stato, il quale gli da ragione e annulla qualsiasi provvedimento restrittivo nei loro confronti. Era facile prevedere che quella sentenza avrebbe aperto la strada per gli altri 19 ragazzi sottoposti a daspo ingiustamente ed infatti a seguito di quella sentenza è stata presentata al Questore di Vicenza la richiesta di revoca per tutti e 19, richiesta che viene accolta con le seguenti motivazioni - considerato che ad ottobre 2011 l’Autorità di P.S. aveva ridotto la prescrizione del doppio obbligo di firma presso l’Autorità di P.S. -considerato che a seguito del ricorso di secondo grado proposto da tre ragazzi presso il Consiglio di Stato veniva annullato il provvedimento emesso dal questore di Vicenza in data 26 maggio 2010. -tenuto conto che tutti i 19 ragazzi pur non avendo presentato ricorso, risultano nella medesima posizione di cui alla suddetta sentenza del Consiglio di Stato. A seguito di tutto ciò, l’attuale questore (diverso da quello che nel maggio 2010 aveva fatto partire tuti i provvedimenti n.d.r.) accogliendo le istanze pervenutegli dagli altri 19 ragazzi in attesa di giustizia, decide che è ora di revocare il daspo emesso da questa Autorità di Pubblica Sicurezza in data 26 maggio 2010. Dunque finalmente a 22 ragazzi è stata resa giustizia, a 22 ragazzi è stata ridata la libertà di andare allo stadio, ma non si puà dire certo e vissero felici e contenti. A questi 22 ragazzi nessuno potrà ridare i quasi 2 anni persi dietro battaglie legali, questi 22 ragazzi non potranno mai essere ripagati delle sofferenze patite nel non poter seguire la squadra del cuore, e le 22 famiglie non potranno certo essere ripagate delle spese sostenute o della serenità persa. Restano ancora in ballo 6 dei 28, coloro che si dichiararono i possessori materiali dei fumogeni, per loro l’odissea non è finita, infatti non potendo pagare la salata ammenda amministrativa, sono costretti ad affrontare un processo . A loro va il nostro più grosso in bocca al lupo. Nel frattempo rimaniamo in trepida attesa di leggere l’articolo della revoca dei daspo sui vari giornali che all’epoca furono così solerti nel dare la notizia del fermo dei terribili tifosi leccesi. |